Mattarella riunisce Csm su tragedia Milano:basta discredito toghe

I magistrati sono servitori dello Stato sempre in prima linea

APR 9, 2015 -

Roma, 9 apr. (askanews) – Il capo dello Stato Sergio Mattarella scende in campo a difesa dei magistrati e del loro lavoro e lo fa nel giorno dell’uccisione del giudice Fernando Ciampi, freddato questa mattina nel suo ufficio al tribunale di Milano da un imputato in un suo processo. L’occasione viene data a Mattarella dalla convocazione straordinaria del plenum del Consiglio superiore della magistratura, di cui è presidente, decisa dopo quanto accaduto a Milano. Un plenum lampo, durato meno di 15 minuti, ed un breve intervento, quello di Mattarella. Ma ciò è bastato al presidente della Repubblica – dopo gli interventi del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e del consigliere Rosario Spina (ex presidente di sezione della Corte d’appello di Milano) per chiedere con forza – ai cittadini, agli organi di informazione, alla società nel suo insieme – di respingere “con chiarezza ogni forma, anche strisciante, di discredito” nei confronti dei magistrati. Questi ultimi, ha sottolineato, “sono sempre in prima linea e ciò li rende particolarmente esposti”.

Sottolineature, quelle del presidente, che arrivano, fra l’altro, dopo ondate polemiche nei confronti dei magistrati, a partire dalla vicenda del G8 di Genova. Mattarella, quasi poi a voler sgombrare il campo da equivoci e insinuazioni su comportamenti ritenuti da alcuni ambigui da parte dello Stato che alle “insidie criminali lo Stato italiano risponde con fermezza, sempre nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e dei diritti dell’uomo”. Detto questo non può evidentemente mancare “la nostra fiducia nella forza della legge, della giustizia e dell’ordinamento democratico”.

Naturalmente Mattarella nel suo intervento non ha mancato di ricordare il magistrato ucciso. Una “assurda vicenda”, ha definito quella accaduta questa mattina al tribunale di Milano.Oggi “siamo qui – ha sottolineato – per onorare la memoria di Fernando Ciampi, giudice probo, rigoroso e intransigente”. Un altro magistrato, “l’ennesimo – ha detto Mattarella anche qui quasi a voler ricordare l’elenco dei morti – caduto nell’esercizio delle sue funzioni”. Il capo dello Stato, dopo aver espresso solidarietà ai familiari delle altre due vittime e dei feriti – assicurando di “prendere parte al loro terribile dolore” – ha sostenuto che si tratta di un “dolore tanto più lacerante in quanto gli assassinii si sono verificati in un luogo dedicato al rispetto della legge e all’affermazione della giustizia”.