Per Cav chiuso capitolo Lega. Ma c’è rischio show down in Puglia

Rivolta padana in Liguria contro Toti. Ultimatum Schittulli a Bari

APR 2, 2015 -

Roma, 2 apr. (askanews) – Fatto l’accordo, non trovata la pace. Alla fine, senza alcuna sorpresa, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno raggiunto l’intesa sulle Regionali e dunque se Forza Italia sostiene Luca Zaia in Veneto, il Carroccio sacrifica Edoardo Rixi in Liguria per fare posto al consigliere politico azzurro. Inoltre, non ci sarà nessuna lista ‘padana’ di disturbo in Campania e questo potrà lasciare la possibilità al Cavaliere di chiudere l’accordo con Ncd a sostegno di Stefano Caldoro. Tutto bene? Nient’affatto, visto che i problemi restano e soprattutto in Puglia la spina Fitto rischia di essere sempre più dolorosa.

Per ora, tuttavia, la pazienza di Silvio Berlusconi verso la Lega è stata ben investita e la bellicosità di certe dichiarazioni iniziali di Salvini hanno lasciato il posto alla real politik. Poi, certo, il segretario del Carroccio ci tiene a sottolineare che le divergenze con Forza Italia sul piano nazionale esistono e che allo stato, se si andasse a votare per le politiche, la Lega farebbe la sua marcia solitaria. Ma nel partito del Cavaliere c’è addirittura chi, come Renato Brunetta, si spinge a parlare di un accordo che “guarda al futuro”. Ma si sa che tra gli azzurri non tutti hanno lo stesso entusiasmo del capogruppo nei confronti dell’asse con i padani e premono piuttosto per una “virata” verso il centro che tenga il partito più vicino al solco del Ppe.

Intanto, però, a mostrare scarso entusiasmo sono soprattutto gli elettori liguri a cui è stato chiesto di non votare più per il candidato leghista (che peraltro era stato già presentato) ma di convergere su Giovanni Toti. La rivolta corre attraverso il web ed è molto esplicita: “un clamoroso autogol”, “un passo falso”, “non avrà il mio voto” e via discorrendo. Salvini cerca di correre ai ripari, promette che sarà presentissimo in Liguria perché il suo obiettivo è quello di portare la Lega al massimo dei consensi, e difende il neo candidato. “Ho deciso io, non Berlusconi. Da soli – spiega – avremmo triplicato i voti, ma non vinto”, e a me “interessa vincere”.

Ma intanto, a rendere più arduo l’esordio di Toti, è un gaffe in tv sulla collocazione di Novi Ligure, appunto in Liguria. “Mai detto”, replicano dal suo staff. “Nega l’evidenza”, ribattono dal Partito democratico. La campagna elettorale, insomma, comincia a entrare nel vivo e come spesso accade il livello dello scontro non è dei più elevati.

Ma la polveriera è ancora una volta la Puglia. Ieri il candidato Francesco Schittulli avrebbe dovuto incontrare Berlusconi a Grazioli ma sarebbe tornato a Bari a mani vuote perché – viene spiegato – avrebbe rifiutato di prendere le distanze proprio da Raffaele Fitto. Da qui la decisione oggi di lanciare un ultimatum: “Primo, liste forti composte dai candidati più competitivi e senza esclusione alcuna. Secondo, una lista aggiuntiva che faccia riferimento all’europarlamentare con nuovi candidati, scelti anche nella società civile”. Nel pomeriggio Fitto ha riunito tutti gli esponenti a lui vicini, locali e nazionali e si è detto pronto ad accogliere l’appello del candidato. Purché – è evidente – siano rispettate entrambe le condizioni: e dunque ok a una lista aggiuntiva di sostegno purché non vi sia alcuna epurazione. Ora ci sono 48 ore di tempo per una risposta, ma quella che all’apparenza sembra una mediazione potrebbe rivelarsi uno show down. Perché Berlusconi non pare intenzionato a cedere e quindi potrebbe anche accadere che lo stesso Schittulli “scarichi” Forza Italia per diventare il candidato dei fittiani.