D’Attorre a Renzi: ricatti li fai tu con fiducia su Italicum

"Dicci se vuoi andare a votare nel 2016"

MAR 30, 2015 -

Roma, 30 mar. (askanews) – Alfredo D’Attorre attacca Matteo Renzi. Il deputato Pd non ha gradito la parola “ricatto” usata dal premier per descrivere l’atteggiamento della minoranza: “C’è un rovesciamento delle tesi che non piacciono, con una distorsione degli argomenti altrui. Caro Renzi, non ti è consentito di dire che faccio un ricatto: io faccio una battaglia a viso aperto, le cose che farò le farò – se necessario – alzandomi in aula”.

“Il voto segreto – ha aggiunto – non è un’invenzione di Alfredo D’Attorre o una minaccia, ma una realtà del regolamento parlamentare. Un vulnus gravissimo, secondo me insostenibile, se ci fosse la fiducia. Quello sì sarebbe un ricatto nei confronti del Parlamento”. Peraltro, per D’Attorre la riforma del Senato è “un pasticcio, non abbiamo fatto la vera riforma del bicameralismo”.

Conclude l’esponente della minoranza Pd: “Con franchezza, qual è lo scenario di fronte al quale siamo? Verrà utilizzata la minaccia del voto anticipato, ‘o si fa come dico io o si va a casa’ – minaccia che non ritengo credibile perché ne pagherebbe il prezzo innanzitutto il presidente del Consiglio – oppure la riforma costituzionale al Senato finisce su un binario morto e si va a nuove elezioni all’inizio del 2016 con una nuova legge elettorale?”.