Vertice con Renzi,Lupi verso dimissioni dopo informativa Camera

Domani alle 11 ministro in aula. Boschi: poi valuteranno i gruppi

MAR 19, 2015 -

Roma, 19 mar. (askanews) – Maurizio Lupi avrebbe ormai deciso: non ci sono più le condizioni per restare ministro delle Infrastrutture. Pur convinto delle sue ragioni, l’esponente dell’Ncd, a quanto raccontano diverse fonti parlamentari, avrebbe ormai preso atto della posizione di Matteo Renzi e del Pd. Ulteriormente decisivo l’incontro di questa mattina a palazzo Chigi: chi in queste ore ha contatti col ministro, racconta che mentre “ieri sera era molto determinato ad affrontare le Camere”, oggi – dopo il vertice col premier – “sembra voglia valutarne l’opportunità”. Ma che Lupi, “uomo di Parlamento” sottolinea un suo collega di partito, possa rinunciare all’ultima difesa in Aula sembra difficile. In ogni caso, il ‘se’ dimettersi non pare più in discussione. Resta da decidere il ‘quando’.

Quello che appare ormai certo è che non si arriverà a votare la mozione di sfiducia individuale messa in calendario per martedì.Già ieri dal Pd spiegavano che “è impossibile per noi votare una mozione dell’opposizione”, ma certo il lasso di tempo che i regolamenti hanno fissato tra la presentazione della mozione di sfiducia e la sua votazione (non meno di tre giorni) è quello necessario a a far comprendere la sfiducia di fatto anche da parte della maggioranza. Da qui la richiesta del Pd di fissare l’informativa domani alle 11: al termine della quale i Dem espliciterebbero i loro dubbi sull’opportunità che Lupi resti al suo posto. Concetto che il ministro Maria Elena Boschi affaccia così: “I gruppi potranno decidere in autonomia”.

Tradotto: da parte del governo non verrà nessuna richiesta di difendere il ministro. Un percorso ormai chiaro anche a Lupi. E anche all’Ncd, che ad esempio con Renato Schifani – interpellato su una possibile rottura nella maggioranza a causa delle dimissioni del ministro – dice: “Prima di parlare di rottura vediamo come evolve la situazione, ma ricordo che da parte nostra ci siamo attenuti sempre ad uno spirito di lealtà e collaborazione in tutti i passaggi politici, anche i più delicati, così come va detto che è stato sempre leale Renzi”.