Landini vara “coalizione sociale” sinistre, lotta a scelte Renzi

Il suo Pd ha cancellato diritti lavoratori. Non farò un partito

MAR 14, 2015 -

Roma, 14 mar. (askanews) – Il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha lanciato la coalizione sociale nell’incontro con l’associazionismo di Libera, Emergency, Arci, Giustizia e libertà, Articolo 21, delle categorie professionali e dei dottorandi di ricerca, ma è chiaro: ” Chi pensa che si tratti di una fase preparatoria per la costituzione di un partito può andare a casa”, non capisco la parola partito”.

In vista della manifestazione del sindacato dei metalmeccanici della Cgli, il prossimo 28 marzo contro le politiche del lavoro del governo Renzi, e, prima ancora, di quella di Libera, a Bologna mercoledì 18, Landini ha convocato tutte le associazioni di sinistra – chiamata alla quale hanno risposto anche due senatori ex M5s -, le quali hanno confermato la loro disponibilità a costituire un soggetto, nel rispetto della Costituzione, che preveda un’azione per “la realizzazione dei diritti di cittadinanza, a partire dal lavoro al centro di un processo di fortissima svalutazione”.

Nell’incontro con i giornalisti al termine dell’assemblea di oggi nella sede Romana della Fiom, Landini non ha mancato di rispondere al capogruppo del Pd, Roberto Speranza, il quale ha accusato il leader delle tute blu di essere l’esponente di “una sinistra massimalista che urla”: “Sono abituato a parlare del merito più che dei decibel, di quello che si dice e si fa. Direi di non scordare che parte del Pd ha votato per la cancellazione dello Statuto dei lavoratori. Si può fare peggio di chi urla”, ha detto il sindacalista, aggiungendo che “non è mai successo che il Parlamento cancellasse i diritti conquistati senza confronto con i sindacati e le persone interessate”.

La coalizione sociale, nelle intenzioni di Landini, dovrà servire a “superare le divisioni, il frazionamento, le solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme” e agire “sui luoghi di lavoro per riconquistare i contratti”: “Cambiare le leggi – sottolinea il leader della Fiom – vuol dire fare proposte per costruire un consenso e se necessario fare proposte di referendum abrogativi perché quando una legge non va bene si cambia. Siamo di fronte a un gioco al ribasso da ribaltare, unificando il lavoro ed estendendo a tutti i diritti”. Quindi fa sapere che il prossimo appuntamento è ad aprile, per una due-giorni aperta a tutti coloro che condividono il progetto, per cominciare a decidere contenuti, priorità, metodo e come organizzare la campagna.

Infine Landini torna al suo ruolo principale quando afferma “che c’è bisogno di rinnovare il sindacato contro chi lo vuole cancellare”. Parole che potrebbero fare da sponda a chi sostiene che per il leader della Fiom sia iniziata la lunga corsa ala segreteria della Cgil.