Restano dissensi in Pd e Fi, ma evitata spaccatura su voto

In casa dem 3 astenuti e 15 assenti, tra azzurri solo ok Rotondi

MAR 10, 2015 -

Roma, 10 mar. (askanews) – Sulle riforme sia il Pd che Fi limitano i danni delle possibili spaccature annunciate. Nel voto finale alla Camera sulla riforma del Senato e del titolo V infatti solo tre astenuti dem (Angelo Capodicasa, Carlo Galli e Guglielmo Vaccaro) e 15 che non hanno partecipato al voto, ma tra questi alcune assenze sono “giustificate”. Come quelle di Giovanna Martelli che è all’estero o Francantonio Genovese che è è stato arrestato per truffa e riciclaggio.

Tra i democratici, non hanno partecipato al voto, in aperta critica con la riforma, Pippo Civati, Stefano Fassina, Francesco Boccia. Tra i “non votanti” ci sono anche Paola Bragantini, Ferdinando Aiello, Lorenzo Becattini, Massimo Bray, Maria Chiara Carrozza, Ezio Primo Casati, Vincenzo Folino, Luca Pastorino, Michele Pelillo. Il bilancio per il gruppo Pd è dunque positivo con una presenza del 94,17%.

Dalla maggioranza si sono sfilati tre deputati di Scelta civica, che non hanno votato: Ilaria Capua, Luciano Cimmino e Salvatore Matarrese. Giovanni Monchieri ha votato contro.

Contiene ancora di più i danni il partito di Silvio Berlusconi dove solo in tre si sono distinti dalla linea del partito di votare contro, Gianfranco Rotondi che ha votato sì, Giuseppe Galati e Marco Martinelli che non hanno partecipato al voto.

Compatto il M5s che, come annunciato ieri, non ha votato: 91 su 91 i deputati che hanno rispettato la linea. Sel ha votato contro e segnato solo pochi assenti al no tra cui: Nicola Fratoianni, Celeste Costantino, Antonio Placido e Adriano Zaccagnini.