Renzi scettico ma vede carte M5s: se è bluff avanti da soli

Fonti Pd: si capirà di chi è la colpa, su scuola ci chiederanno dl

MAR 4, 2015 -

Roma, 4 mar. (askanews) – L’apertura di Beppe Grillo è durata poche ore: dalla disponibilità al dialogo si è passati alla richiesta al Pd di cambiare rotta. Ma la strategia di Matteo Renzi non cambia: Se vuole il confronto bene, scopriremo se è reale. Altrimenti, sui vari provvedimenti il Pd è pronto a procedere con la sola maggioranza: ma avendo dimostrato di chi è la responsabilità del mancato dialogo.

In realtà al nuovo corso di Grillo al Nazareno ci credevano in pochi: “Tutto questo entusiasmo per uno che cambia idea ogni due ore…”, dicono dai vertici del partito. Ma questo non toglie che l’atteggiamento resti di disponibilità. Sapendo che in ogni caso per il Pd l’esito sarà positivo: “Se veramente vorranno dialogare, finchè vorranno farlo, tanto di guadagnato. Se invece dovesse rivelarsi una presa in giro, ci regoleremmo di conseguenza”. Magari procedendo per decreto sulla scuola (a quel punto su tutto il provvedimento, non solo sulla stabilizzazione dei precari), o magari conservando la forma del ddl e ponendo la fiducia: “Il vantaggio del decreto è che è immediatamente in vigore, ma in Parlamento il ddl procede più speditamente. Si possono contingentare i tempi del dibattito, cosa che non si può fare sui dl, e volendo può diventare legge in due settimane”, spiega chi nel Pd gestisce l’Aula di Montecitorio.

Intanto però Renzi sfrutterebbe la possibile apertura di un ‘quarto forno’ per mettere pressione sugli altri soggetti: “Ci conviene non legarci ad un solo interlocutore. Tanto più che pochi sono affidabili”. Anche per questo Francesco Verducci, vice presidente della Vigilanza Rai, si è premurato di coinvolgere anche Forza Italia nella discussione sulla riforma Rai, spiegando che il dialogo è aperto a tutti, non solo ai grillini. Mentre Michele Anzaldi spiega di aver parlato della riforma con Roberto Fico anche dopo l’inversione a U del leader Cinque Stelle: “C’è la mia proposta, c’è il documento che Grillo ha consegnato al Quirinale, e soprattutto ormai il tema è in campo. Fino a poche settimane fa ci credevano in pochi…”.

Un clima che provoca la fibrillazione di Ncd, preoccupato che dopo il dialogo privilegiato con Fi sulle riforme e l’elezione di Mattarella avvenuta guardando a sinistra, ora Renzi possa sfruttare la sponda grillina. Anche da qui la spaccatura sul tema giustizia, con i centristi che votano insieme a Fi sulla prescrizione. Con Maurizio Sacconi che arriva addiruittra a minacciare la crisi di governo “se dovessero nascere maggioranze spurie”.

Ma appunto a un dialogo stabile con Grillo al Nazareno ci si crede il giusto: “Difficile che arriverà a votare con noi un qualunque provvedimento…”, dicono dal partito. Mentre dal governo si osserva: “Purtroppo sono totalmente inaffidabili”.Anche per questo il vice segretario Guerini ironizza sulla retromarcia serale a mezzo blog: “Grillo è gia tornato sul tetto”. Tuttavia, andare a vedere le carte del M5s nella peggiore delle ipotesi porterà a un cambio di clima rispetto alle accuse di “dittatorello” piovute su Renzi: “Sulla scuola ci chiederanno tutti di procedere per decreto”, è la previsione di un renziano di ferro. E anche sulla Rai sarà più facile far passare l’impostazione del governo.