Scuola, Renzi non farà decreto: ddl è “segnale al Parlamento”

Noi dittatorelli? Cambiamento radicale ma coinvolgiamo opposizioni

MAR 2, 2015 -

Roma, 2 mar. (askanews) – Basta con questa storia di noi ‘dittatorelli’. Stiamo lavorando a un cambiamento radicale, ma vogliamo coinvolgere maggioranza e opposizioni. E’ questo, in sostanza, il ragionamento che ha fatto, secondo fonti di palazzo Chigi, il presidente del consiglio Matteo Renzi ai suoi collaboratori, commentando dichiarazioni recenti di esponenti della Lega e del capogruppo di forza Italia alla Camera, Renato Brunetta.

Sulla scuola, Renzi ha spiegato al suo entourage che vuole dare un messaggio al Parlamento, riprendendo lo spirito delle dichiarazioni delle opposizioni e del presidente della Repubblica. “Non faremo, dunque, subito un decreto legge – è il pensiero del premier – ma proporremo un disegno di legge, chiedendo tempi certi al lavoro parlamentare”. Se tutti saranno rispettosi e attenti, se non ci sarà ostruzionismo, allora, prevede il capo del Governo, le ragioni di urgenza saranno rispettate dal normale dibattito parlamentare.

Quella che Renzi ha illustrato ai suoi è una sfida “in positivo”. Sui contenuti ma anche sul metodo. Domani Renzi proporrà di fare disegno di legge e non decreto legge. E vedremo le opposizioni, ha sottolineato parlando con i suoi collaboratori.