Primarie Pd turbolente e caos centrodestra, le 7 regioni al voto

De Luca si impone in Campania,in Puglia braccio di ferro Cav-Fitto

MAR 2, 2015 -

Roma, 2 mar. (askanews) – Sette regioni al voto a maggio, un test decisivo per il governo e tante tensioni tra e dentro i partiti. Le Regionali del 2015 si annunciano come la cartina di tornasole di tutto quello che si muove nel panorama politico. La data dell’election day non è stata ancora fissata ufficialmente ma lo stesso premier Matteo Renzi, durante l’incontro con i parlamentari del Pd, ha indicato il 10 maggio come unica finestra possibile per scegliere i nuovi governatori di Liguria, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia.

Tante, dunque, le tensioni. Nel Pd le primarie sono, come è accaduto spesso, turbolente. Dopo quattro rinvii e un invito dello scrittore anti-camorra Roberto Saviano a disertare le urne si sono celebrate in Campania le primarie (ritirati l’ex Sel Gennaro Migliore e Nello Di Nardo). Con il 53% dei consensi l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, decaduto per effetto della legge Severino e condannato in primo grado per abuso d’ufficio, ha battuto il bassoliniano europarlamentare Andrea Cozzolino che si è fermato al 44%. E pare che Renzi avrebbe voluto un terzo nome meno divisivo. Nelle Marche con il 52% ha avuto la meglio l’ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli contro il 45% di Pietro Marcolini, assessore regionale.In Toscana e in Umbria il Pd corre con due governatori uscenti, Enrico Rossi e Catiuscia Marini che non passano per le primarie per mancanza di sfidanti, in Puglia c’è Michele Emiliano, in Liguria Raffaella Paita. Contro la sua vittoria Sergio Cofferati ha presenato un esposto alla procura per brogli e detto addio al Pd. In Veneto corre l’ex europarlamentare Alessandra Moretti.

Nel centrodestra regna la confusione. A cominciare dalle alleanze. Il monito del segretario della Lega Nord Matteo Salvini – “mai con Alfano” – crea non pochi problemi a Silvio Berlusconi mentre una querelle tutta interna al Carroccio è quella in Veneto tra Luca Zaia e Flavio Tosi. Polemica che pare chiusa, però, dopo il via libera del consiglio federale della Lega alla candidatura di Zaia. In campo per il centrodestra: il leghista Edoardo Rixi in Liguria, Gianni Lamioni in Toscana, Claudio Ricci in Umbria, Stefano Caldoro in Campania. Nelle Marche alfaniani e liste civiche scelgono Gian Mario Spacca su cui né Fi né Lega escludono di convergere all’ultimo. In Puglia il candidato ufficiale è Francesco Schittulli ma a tenere banco è il braccio di ferro tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto con tanto di commissariamento del partito e minacce di esclusioni sulle candidature.