Orlando: responsabilità civile, fine guerra ventennale con toghe

"Chi pensa di rimettere in discussione giudicati resterà deluso"

FEB 27, 2015 -

Roma, 27 feb. (askanews) – “Chi si aspetta che i giudici siano condannati ogni due per tre resterà deluso. Chi pensa che si possano rimettere in discussione dei giudicati resterà deluso”.Con queste parole il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Pd), difende, in una intervista a “Repubblica”, la legge sulla responsabilità civile dei giudici, che a suo giudizio “chiude una guerra ventennale”. A danno dei magistrati? “Assolutamente no”, avverte il Guardasigilli, secondo il quale “il segnale più forte sta nel dar loro poteri più stringenti come l’autoriciclaggio, le norme contro la corruzione, portate avanti con determinazione assoluta”.

Orlando si dice “dispiaciuto per gli argomenti usati” nelle proteste della magistratura associata, “quel parlare di ‘volontà punitiva’, anche perché loro conoscono bene l’iter testo. Hanno visto l’intervento del governo per correggere il ddl Buemi al Senato e la legge Comunitaria alla Camera, dove c’erano forme di responsabilità invasive e lesive dell’autonomia e indipendenza della magistratura. Non me lo aspettavo, perché il testo è passato al Senato con una larghissima maggioranza, per giunta non ‘nazarenica’, visto che Fi era critica e M5s a favore. Ho incontrato tutte le componenti dell’Anm, ci hanno segnalato i punti critici, ho speso l’impegno del governo per garantire nella relazione una nota chiarificatrice sul ‘travisamento del fatto e delle prove'”.