Cofferati: sto con Landini, un agorà per far rinascere la sinistra

Ci vorrà tempo, io costruirò associazione politico-culturale

FEB 25, 2015 -

Roma, 25 feb. (askanews) – Sergio Cofferati condivide la proposta di “coalizione sociale” avanzata da Maurizio Landini nei giorni scorsi. In una intervista al Fatto quotidiano, spiega: “Io ritengo che ci sia bisogno di ricostruire un’identità della sinistra in Italia e che per farlo occorra rovesciare le vecchie priorità. In genere, si è pensato di riorganizzare un progetto mettendosi insieme alla buona, individuare il leader e quindi presentarsi agli elettori”. Oggi invece, sottolinea l’ex leader Cgil, bisogna “cominciare dai valori. Cosa vuol dire essere di sinistra in questi tempi? Cosa ti identifica con un’idea di sinistra?”.

“Occorre – prosegue l’ex leader Cgil -parlare a tutti e in questi tutti vanno individuati i soggetti prioritari. A me sembra che la sinistra possa esistere solo se si rivolge ai più deboli, non solo il lavoro dipendente, ma i precari, al lavoro povero che sembra un ossimoro ma è invece ben reale. Se la sinistra vuole parlare di questi e con questi soggetti allora deve costruirci un rapporto. Partire da tutto ciò che organizza questo mondo variegato e che cerca di dare risposte ai loro bisogni. Una delle ricchezze del nostro paese sono proprio i corpi intermendi, le Ong, il sindacato, l’associazionismo. Penso alle società di Mutuo soccorso di Mazzini che a metà dell’800 hanno provato a mettere insieme persone per esercitare tra loro solidarietà. Situazioni che nel tempo sono evolute,sia in partiti politici che in sindacati. È da lì che si parte. Se si comincia con l’ obiettivo di un partito della sinistra si trova un muro dopo cento metri”.

“Le suggestioni di Landini e di Stefano Rodotà – sottolinea Cofferati – vanno nella direzione giusta. Sono molto d’accordo che si cominci così. Questo progetto avrà bisogno di tempo, non si fa in fretta. Può capitare che mentre si discute ci siano scadenze come le elezioni. A quel punto, senza interrompere la riflessione, occorre trovare una soluzione contingente. Ma si tratta di un punto di transito non di arrivo. Penso che anche il sindacato debba partecipare ed è giusto che Landini si ponga questo problema. Sono molto interessato a partecipare. Costruirò un’associazione politico-culturale proprio per cercare di stare dentro al percorso”. Può prendere forma “una grande agorà, un’assemblea in cui persone che hanno un vissuto, delle idee, delle proposte, possano dare un contributo e discutere di come partire. La sinistra può rinascere da lì”.