Ok a seduta fiume su riforme, nella notte quasi rissa alla Camera

Bagarre Lega-Ncd.M5S a Boldrini: "Serva".Lei:'Decisione legittima'

FEB 12, 2015 -

Roma, 12 feb. (askanews) – E’ bagarre alla Camera sulle riforme costituzionali: ieri sera l’Aula, su richiesta del Pd, ha deliberato la seduta fiume tra le proteste delle opposizioni. I deputati del Movimento 5 Stelle hanno insultato la presidente della Camera, Laura Boldrini, mentre tra Lega e Ncd si è sfiorata la rissa.

La bagarre tra i deputati del Carroccio e quelli del partito di Angelino Alfano è scoppiata con l’intervento, a favore della seduta fiume, di Sergio Pizzolante: “Non c’è alcun attentato alla democrazia – ha detto – è soltanto uno strumento per impedire speculazioni di bassa lega e dico lega non a caso, non a caso. Di bassa lega! E dico Lega non a caso”. Parole che hanno suscitato l’ira dei leghisti che si sono diretti verso i banchi di Ncd: Stefano Allasia si è avvicinato al banco di Pizzolante. Nella bagarre anche Paolo Grimoldi, Nicola Molteni, Roberto Simonetti del Carroccio. E Paolo Tancredi di Ncd. Tutti richiamati all’ordine dalla vicepresidente Marina Sereni.

“Dittatrice”, “serva”, gli insulti dai banchi dei deputati M5S rivolti alla Presidenza che ha detto no alla richiesta di Francesco Paolo Sisto (Fi) di revocare la decisione della seduta ininterrotta perché “una Costituzione by night cioè che approfitti della stanchezza dei parlamentari, che li metta alla dura prova di cultura e di resistenza, non è una Costituzione scritta come i nostri padri avrebbero voluto che fosse scritta”. Alla richiesta del presidente della commissione Affari Costituzionali si erano associati anche M5S, Lega e Sel.

Le proteste dei pentastellati, che hanno lanciato insulti e fogli ai banchi della presidenza, hanno portato a una nuova sospensione della seduta da mezzanotte e mezzo alle 2 quando ha in Aula è intervenuta la presidente Laura Boldrini difendendo la “piena correttezza” e la “legittimità” della seduta fiume spiegando che “ci sono numerosi precedenti” e concedendo la pausa tecnica, chiesta dal presidente dei deputati Fi, Renato Brunetta, fino alle 9 di questa mattina.