Renzi: Berlusconi non c’entra con rinvio riforma, è barzelletta

'Sistema non funziona: ci metteremo un mese in più ma lo cambiamo'

FEB 11, 2015 -

Roma, 11 feb. (askanews) – “Con Berlusconi i rapporti non sono particolarmente positivi, ma non c’entra niente… E’ una barzelletta”. Così Matteo Renzi, intervistato da SkyTg24, sul rinvio del decreto legislativo sul fisco.

“Il tema del fisco, banalmente è che siccome è arrivata la ‘lista Falciani’, la Francia ha fatto un’indagine, ha contestato dei soldi agli evasori e ha portato a casa quei soldi; la Germania ha fatto un’indagine, ha contestato un tot milioni e li ha portati a casa; l’Italia ha contestato 740 milioni di potenziale evasione e ha portato a casa 29 milioni. Siamo l’unico Paese che non riesce, perché il sistema non funziona”, ha spiegato il premier.

Dunque “il problema è mettere delle regole che consentano di riprendersi i soldi. Il resto sono barzellette: l’ossessione berlusconiana non c’entra niente. Il punto è: perché gli italiani sono gli unici che non portano a casa i soldi che contestano agli evasori? Ci metteremo un mese in più, ci prenderemo il tempo necessario, ma dal primo settembre parte il nuovo sistema e se contesto 740 milioni porto a casa 740, non 29”.

“Meglio non fare pasticci e verificare tutto prendendosi un po di tempo in più”, aggiunge Renzi, spiegando il motivo per cui il governo ha deciso di rinviare a maggio, con entrata in vigore il primo settembre, la parte di riforma del fisco che riguarda le norme per combattere l’evasione e rendere più efficace la riscossione da chi ha evaso.

Questa seconda parte della riforma Renzi la chiama “il fisco come giudice e contiene accertamento, riscossione, abuso del diritto, certezza del diritto” ma, ha chiarito, “siccome la stiamo studiando bene, per evitare quella schifezza del mancato recupero di milioni di euro di evasione serve un criterio chiaro che cambi profondamente il sistema, l’agenzia delle entrate Equitalia, ecc.., e che permetta di avere tutti i soldi che dobbiamo avere”. Questa seconda parte della riforma “entrerà in vigore il 1° settembre”.

“Se io pago 100 milioni di euro di tase e sbaglio per un piccolo errore e ne pago 99 ho evaso un milione, che è moltissimo, ma è solo l’1% di evasione – spiega Renzi – la proposta che facciamo è che in quel caso ci sia comunque sanzione e si paghi il doppio anche se ti depenalizzo. Ma su questo c’è una discussione vera e complicata, perciò verifichiamo, ci prendiamo tutto il tempo che serve… E’ 70 anni che il sistema non funziona, perciò ora la studiamo meglio per non fare pasticci e la facciamo a maggio”.