Fi per rallentare voto, confermato intreccio con nodo Quirinale

Esame ddl a rilento, oggi approvato un emendamento

GEN 15, 2015 -

Roma, 15 gen. (askanews) – “Forza Italia non alzi la posta sul Quirinale”, avverte il capogruppo del Pd Roberto Speranza. Ma Renato Brunetta, presidente dei deputati azzurri, procede dritto per la sua strada. E, dopo la frenata di ieri, l’ex ministro torna ad associarsi alla richiesta delle opposizioni di interrompere i lavori sul ddl riforme in attesa dell’elezione del capo dello Stato, proponendo, in alternativa, sospensioni temporanee per permettere ai gruppi di consultarsi al loro interno e con le altre formazioni politiche.

L’esame del provvedimento continua a procedere a rilento a causa dell’ostruzionismo strisciante fatto proprio dalle opposizioni.Pochi gli emendamenti votati, uno solo dei quali approvato stasera, e l’assemblea sta ancora lavorando all’articolo 1 del ddl. Una situazione che, sommata alle eventuali pause, mette fortemente a rischio l’approvazione delle riforme entro il 29 di gennaio. Dal Pd il monito di tenere su due piani separati riforme e Quirinale, non sono consentiti meccanismi di “do ut des” che intervengano nella scelta del capo dello Stato. Da Ncd Nunzia De Girolamo lancia il monito: i problemi sono interni al patto del Nazareno, siano quindi risolti al Nazareno. Brunetta non sembra smentirla quando finisce con l’accusare Speranza di averlo visto a colloquio con Raffaele Fitto, capo della minoranza interna di Fi, e parla di “inciucio”. Per il Movimento 5 stelle e la Lega il caos in Aula è da attribuire anche alla maggioranza.

A dare una mano oggi alle opposizioni anche la notizia della liberazione delle due cooperanti rapite in Siria. Circostanza che ha immediatamento visto Fi, M5s, FdI chiedere una sospensione del voto per discutere del rilascio e chiedere che il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, vada a riferire in Aula. Da Area popolare (Ncd e Udc) si chiede che persone intelligenti non utilizzino una notizia così bella per guadagnare qualche minuto. La presidente di turno, Marina Sereni, concede 5 minuti a chi voglia intervenire sulla liberazione delle due donne.

Per domani non sono previste sedute, quindi tutto è rimandato alla prossima settimana. E nella giornata di mercoledì Silvio Berlusconi avrà un incontro con i deputati di Forza Italia sull’elezione del capo dello Stato.