M5S: manina Renzi in decreto fiscale voleva aiutare suo babbo?

Post su blog Grillo: anche lui beneficato da salva-Berlusconi?

GEN 10, 2015 -

Roma, 10 gen. (askanews) – “E se dall’inchiesta della procura di Genova emergesse che il babbo di Renzi, oltre ad essere indagato per bancarotta fraudolenta, fosse coinvolto anche in evasione e frode fiscale? Nessun problema, a ricambiare il favore questa volta ci sta pensando la manina del figlio” . Lo hanno scritto i gruppi parlamentari M5S in Parlamento in un post sul blog di Beppe Grillo, ipotizzando un collegamento sulla norma salva Berlusconi del decreto fiscale di Natale che puntava a depenalizzare l’evasione fiscale al di sotto del 3% dell’imponibile fiscale e il caso giudiziario che riguarda Tiziano Renzi, padre del premier, su cui i gruppi M5S hanno anche preannunciato un’interrogazione parlamentare.

“Matteo Renzi – è scritto nel post dei parlamentari M5S- ha ammesso che la manina che ha scritto l’art. 19 bis al testo del decreto delega fiscale la notte del 24 dicembre, ovvero quella norma che consente di evadere e frodare il fisco sino al 3% del fatturato dichiarato, è stata la sua: proprio cosi. Il presidente del Consiglio ha scritto una norma che in sostanza comporta enormi vantaggi per i grandi evasori del nostro Paese. Si legittimano, dunque, grandi frodi e grandi evasioni. Più sei ricco e più evadi. Più evadi e più vale la pena evadere. Incredibile. Controcorrente. Meschino. La norma vantaggia i più ricchi ed i grandigGruppi economici, non certo l’ortofrutticolo. Sarebbero 16 invece i miliardi di euro che verrebbero (dolosamente) sottratti alle casse dello Stato, dunque ai cittadini (che devono invece solo e sempre pagare tutto, tasse, imposte, mutui, imu, tasi, tari, iva, scuola, gas, pellet, ecc. ecc.). Molti processi in corso verrebbero dichiarati decaduti, nonostante i costi rimarrebbero a carico esclusivo dello Stato. E molti evasori d’un colpo diverrebbero nuovamente limpidi come il sole, pronti ad apparire martiri di una giustizia che in Italia non funziona (o meglio, non la si vuole fare funzionare). Già immaginiamo come si venderanno pubblicamente una volta ottenuto gli effetti del condono di Renzi. Magari chiederanno anche il risarcimento allo Stato per ingiusti processi subiti”

“Da Silvio Berlusconi, che tornerebbe ricandidabile alle prossime elezioni politiche – elencano gli M5S- a Sergio Scarpellini (evasore di IVA e gestore di molti enti pubblici tenuti intatti proprio da Renzi), dalla famiglia Angelucci ad Alessandro Profumo (ex amministratore delegato di Unicredit), da Corrado Passera (di Banca Intesa) a Emilio Riva (patron dell’ILVA), da Nicola Ciniero (di IBM Italia) a Bruno Spagnolini (di Augusta), sino a Pier Francesco Guargaglini (di Finmeccanica), e così via per una lunga ed infinita lista”.

“Ma – è l’affondo finale M5s contro Renzi e famniglia- non è tutto. Come è noto Tiziano Renzi (o meglio il Babbo di Renzi) è indagato per bancarotta fraudolenta dalla Procura di Genova. Ha portato nel 2013 al fallimento dell’azienda di famiglia Chil Post, dopo aver trasferito il patrimonio nell’azienda Evento 6 della moglie (mica scemo) e dopo aver ottenuto un ingente finanziamento da parte della Fidi Toscana, partecipata sia dal Comune che dalla Provincia di Firenze. Finanziaria che, diversamente dagli altri creditori, è riuscita ad ottenere il prestito di Euro 236.803,23 direttamente dalle casse dello Stato, dunque dai cittadini che hanno pagato i debiti di Renzi tramite il fondo di garanzia istituito presso il Ministero dell’Economia. Incredibile, ma vero. Ci si pone un domanda”.