Coppi: la salva Berlusconi è legata al Quirinale,è preoccupante

"Altrimenti perchè rinviare decreto? Mai incontrato Padoan"

GEN 6, 2015 -

Roma, 6 gen. (askanews) – “La polemica sul 3% per i reati fiscali e sul mio assistito Silvio Berlusconi c’entra con la partita per il Quirinale? Io rispondo di sì, altrimenti perché Matteo Renzi promette che la pratica sarà rinviata a presidente eletto e dopo la fine dei servizi sociali a Cesano Boscone?”.

Lo ha affermato il professor Franco Coppi, avvocato di Silvio Berlusconi, circa la norma salva Berlusconi inserita dopo il Cdm di Natale nel decreto fiscale congelato poi dal premier Matteo Renzi fino a fine febbraio, quando sarà eletto il nuiovo capo dello Stato e sarà concluso l’affidamento ai servizi sociali di Berlusconi.

Andreotti “mi ripeteva – ricorda Coppi a ‘Il fatto quotiodiano- sull’ex premier dc anch’egli da lui difeso – che le notizie non vanno corrette o smentite, è dannoso. Ma io un ragionamento lo voglio fare” . “Quel che posso evidenziare – ha sottolineato- è che il Tesoro e palazzo Chigi non potevano non sapere l’esistenza del codice. E mi domando: perché ieri ritenevano giusta la legge e oggi è sbagliata? Questo è l’aspetto che mi preoccupa e comprendo chi lo solleva: il provvedimento appare legato alle trattative per il Quirinale, utilizzato come un messaggio mentre ci avviciniamo all’appuntamento per la successione di Giorgio Napolitano. È scorretto per i cittadini che potrebbero beneficiare della soglia del 3% e per il Berlusconi politico. Per fortuna, il problema non mi riguarda”.

Infine, ha aggiunto Coppi, “assicuro che non sono in disaccordo con Niccolò Ghedini: difendiamo assieme Berlusconi, altrimenti sembriamo due cretini”. E “aggiungo che non ho mai incontrato il ministro Pier Carlo Padoan”.