Comuni: 1903 hanno gia’ scelto la strada dell’Unione, ci vivono in 8 mln

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(askanews) – Roma, 2 giu 2014 – Sono 1903 su 5652 i piccolicomuni che in Italia hanno scelto la strada dell’unione. Unadecisione che interessa gia’ la vita di 8,1 milioni dicittadini. Piu’ basso il numero delle ”fusioni” che sono 85con una popolazione residente di 265mila persone. La’fotografia’ sullo stato di salute di unioni e fusioni deiComuni e’ contenuta in un report dell’Anci. A guidare laclassifica ci sono la Lombardia e il Piemonte con il 19% deipiccoli comuni che hanno scelto l’unione. Buona anche lapercentuale di Calabria, Campania e Sardegna, ferme al 6%. LaLombardia guida anche la classifica delle fusioni dei Comuni(11) seguita dalla Toscana (7).

Un’accelerazione necessaria considerato che, entro la finedell’anno, i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, ofino a 3.000 abitanti se appartengono o sono appartenuti acomunita’ montane, esclusi i comuni il cui territoriocoincide integralmente con quello di una o di piu’ isole e ilcomune di Campione d’Italia, dovranno esercitareobbligatoriamente in forma associata, mediante unione dicomuni o convenzione, le funzioni fondamentali. Funzioni chevanno dall’organizzazione generale dell’amministrazione,gestione finanziaria e contabile e controllo all’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale diambito comunale, compresi i servizi di trasporto pubblicocomunale. Dal catasto, ad eccezione delle funzioni mantenuteallo Stato dalla normativa vigente alla la pianificazioneurbanistica ed edilizia di ambito comunale nonche’ lapartecipazione alla pianificazione territoriale di livellosovracomunale. Dall’ attivita’, in ambito comunale, dipianificazione di protezione civile e di coordinamento deiprimi soccorsi all’organizzazione e la gestione dei servizidi raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiutiurbani e la riscossione dei relativi tributi. Dallaprogettazione e gestione del sistema locale dei servizisociali ed erogazione delle relative prestazioni aicittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quartocomma, della Costituzione all’ edilizia scolastica (per laparte non attribuita alla competenza delle province),organizzazione e gestione dei servizi scolastici.

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