Visco: Boccia(Pd), ok diagnosi ma su occupazione ognuno faccia sua parte

48 , 1392 -

(askanews) – Roma, 30 mag 2014 – ”Condivido le valutazionisull’economia italiana e sulla politica monetaria in Europafatte dal governatore Visco. Sarebbe pero’ opportunodall’intero sistema bancario, autorita’ indipendenticomprese, un po’ di sana autocritica sul merito di creditoquando si parla di occupazione”. Lo dice il deputato del PdFrancesco Boccia, presidente della commissione Bilancio dellaCamera commentando la relazione del governatore di Bancad’Italia, Ignazio Visco. ”E’ evidente a tutti – prosegue Boccia – che la crisidifficilissima che abbiamo attraversato, e che con faticastiamo provando a metterci alle spalle, sia stata anche rettagrazie alla solidita’ del nostro sistema bancario. Ma e’sotto gli occhi di tutti che dopo questi anni difficilissimiil credito complessivo all’economia italiana e’ in calo comeconfermato dallo stesso Visco. E se le imprese di maggioridimensioni hanno accresciuto il ricorso al mercatoobbligazionario, sfiorando nel 2013 i 40 miliardi dicollocamenti, l’offerta di credito per le piccole imprese e’tuttora ristretta, difficoltosa e priva di un accesso direttoal mercato dei capitali. Tutto questo nonostante l’aiutoriconosciuto dallo stesso Visco avvenuto attraverso il fondocentrale di garanzia nel 2013 con prestiti per oltre11miliradi e la normativa sull’ACE (aiuto alla crescitaeconomia) rafforzata con la legge di stabilita’ 2014 che hacontribuito a ridurre lo svantaggio fiscale del capitalerispetto al debito”.

”Se tutto questo – conclude Boccia -, ascoltando larelazione di Visco, potra’ essere ulteriormente rafforzatoattraverso l’impegno assunto oggi dallo stesso Governatoresui crediti alle Pmi, deve essere chiaro a tutto il sistemabancario italiano che in questi mesi non si deve e non sipuo’ decidere unilateralmente solo per esigenze specifiche dibilanci la modifica del merito di credito riducendo gliaffidamenti alle imprese senza alcuna giusta causa. E’ quelloche sta continuando ad accadere in varie parti del paese; nonpuo’ piu’ essere consentito. Personalmente ritengo che se nondovessero arrivare impegni chiari dal mondo bancario nelleprossime settimane si dovrebbe poter intervenirenormativamente per evitare che aziende sane e non insolventisi vedano ridurre gli affidamenti attuali solo a causa didifferenti strategie finanziarie delle banche. Siamo ancora,come ha ricordato oggi lo stesso Governatore nella suarelazione, il Paese nel quale il credito bancario rappresentail 64% dei debiti complessivi delle imprese”.

com-sgr/sam/alf