Europee: Meta (Pd), a Roma vince il Pd unito. No a tornaconti personali

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(askanews) – Roma, 27 mag 2014 – ”Se anche dopo una vittoriacome quella alle Europee ci si guarda l’ombelico, anziche’sostenere chi governa, vuol dire che Tafazzi dalle nostreparti fa ancora scuola”. Cosi’ Michele Meta, deputato Pd emembro della direzione nazionale dei democratici, commenta ildibattito innescato a Roma da alcuni colleghi di partitosubito dopo lo spoglio di lunedi’. ”In qualsiasi partito del mondo – spiega Meta – sisaluterebbe un risultato del genere brindando insieme,abbracciandosi e pensando ai progetti comuni per la citta’.

Si utilizzerebbe il 43% ottenuto dal Pd a Roma comeun’occasione unica per rilanciare l’azione riformista, perrispondere con i fatti a un elettorato che ha detto di no alpopulismo, per rafforzare l’armonia nei rapporti tra i varilivelli istituzionali. E invece, nel nostro, c’e’ chi nonresiste alla tentazione di guardarsi l’ombelico, di contarsi,di attribuire patenti, di utilizzare l’indiscutibile emeritato successo del premier per porlo in contrapposizionecon le amministrazioni locali: come nelle migliori tradizionicortigiane, e’ partita la gara ad apparire piu’ renzianidello stesso Renzi, in vista di chissa’ quale tornacontopersonale”. ”Il Partito Democratico – conclude il deputato romano -ha dimostrato invece, in questa e in altre occasioni, chevince solo quando e’ unito: se lo scorso anno la destra haperso il governo della Regione e della Capitale, infatti, e’proprio perche’ ognuno e’ stato capace di fare un passoindietro nel nome della squadra. Per anni ci hanno accusatodi autolesionismo, per la nostra tendenza a farci del male dasoli. Ora sembravamo guariti definitivamente, e invecequalcuno dimostra di avere ancora bisogno di cure”.

bet/mau