Elezioni: Grasso, bello se neoeletti vedessero in La Pira loro modello

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(askanews) – Roma, 27 mag 2014 – ”Ieri sono stati eletti decinedi nuovi sindaci, altri li andremo a eleggere fra pochigiorni al ballottaggio. Ecco, sarebbe davvero bello se questineo eletti vedessero in Giorgio La Pira il loro modello”.

L’auspicio e’ espresso dal presidente del Senato, PietroGrasso, in occasione della presentazione dell’audiolibrodedicato a Giorgio La Pira ”Ipotesi di lavoro” alla SalaMarconi di Radio Vaticana.

”Quando ho letto il copione dell’audiolibro, vi confesso,ho avuto alcuni momenti di forte emozione – ha proseguitoGrasso – cogliendo come un’eco di miei pensieri e riflessioniche spesso ho voluto condividere, soprattutto di fronte aplatee di giovani. Due soprattutto: l’idea che le nuovegenerazioni siano portatrici di utopie (…), ricordo quantomi diceva un mio vecchio professore di storia e filosofia: laqualita’ piu’ importante che possiedono i giovani oltreall’entusiasmo e’ l’ingenuita’ (…) e cio’ costituiscel’unica speranza che riescano a realizzare quelle cose cheper il resto dell’umanita’ appaiono impossibili. L’altraimmagine che mi ha colpito per risonanza e’ quella del fiume:io la uso per spiegare ai ragazzi che il percorso della vitae’ imprevedibile, che ci sono momenti di difficolta’, momentiin cui siamo costretti a cambiare percorso – La Pira dice’attraverso frequenti e spesso dolorose anse’, momenti in cuiil fiume sembra sparire, si fa carsico, ma non perde mai ilproprio obiettivo: il mare”. ”Quanto avremmo bisogno di lezioni, di maestri, ditestimoni, di confronto, di scambio e di apertura verso glialtri – considera ancora la seconda carica dello Stato -.

Quanto sarebbe utile se tutti fossimo piu’ disposti aconfrontarci, a mettere in discussione i nostri pregiudizi,ad allargare i nostri orizzonti” come era pronto La Pira,cosi’ ben rappresentato dalle sue parole che si leggono nellibro: ”Ho attraversato varie volte con vario affanno isotterranei del pensiero: ho bussato a molte porte, come unpovero mendicante, per avere pane di sapere, ho rifatto millestrade, mille mondi, ho amato mille cose” .

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