Europee: Pd trionfa e sconfigge populismi M5S e FI

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(askanews) – Roma, 26 mag 2014 – Un vero e proprio trionfo ilconsenso elettorale ottenuto dal Pd alle Europee mentre sipuo’ definire senza alcun dubbio un crollo il risultato perM5S e FI. Il Pd di Matteo Renzi raggiunge il 41% dei voti esconfigge – al termine di una campagna elettorale urlata eviolentemente anti-europeista – il populismo, la demagogiaanti-Ue soprattutto di Beppe Grillo ma anche di SilvioBerlusconi. In particolare, M5S con il suo 21,1% raggiunto segna unvero e proprio tracollo rispetto alle elezioni politiche delfebbraio 2013: ai 5 punti percentuali mancanti, deveaggiungersi per Grillo evidentemente anche una quota dicoloro (pari a circa il 42%) che non si sono recati alleurne. La campagna elettorale dell’ex comico genovese e’risultata deficitaria e non ha raccolto quelle istanzeanti-europeiste che invece si sono significativamenteaffermate nel Vecchio Continente. Dal canto suo, Silvio Berlusconi certo sconta la scissionecon Ncd ma il 16,8% raggiunto da Forza Italia indica comel’immagine dell’ex Cavaliere non sia piu’ sufficiente perquello che una volta era il suo elettorato di riferimento. Ma e’ il centrodestra che nel complesso non puo’ gridarevittoria. Per una Lega Nord che oggettivamente escesoddisfatta dalle urne, raccogliendo il 6,2% dei voti,Ncd-Udc e’ di poco sopra al 4% (soglia minima per avererappresentanze a Strasburgo), mentre FdI-An si ferma bensotto il quorum. Il successo elettorale del Pd rilancia la posizione delnostro Paese sul tavolo europeo proponendo l’Italia come ilpunto di riferimento di tutte quelle politiche riformistenecessarie all’Europa nel suo complesso per superare leattuali difficolta’. Una vittoria, quella del Pd, che segnera’ evidentementeanche la politica del Pse. Nella formazione socialistaeuropea, infatti, il Pd sara’ il partito di maggiorerappresentanza numerica e in grado quindi di condizionare eindirizzare le scelte politiche. Un risultato, quello diieri, che e’ figlio ovviamente non solo della politica diRenzi e anche senza dubbio dell’idea europeista di Letta, diMonti e, su tutti, del presidente della Repubblica GiorgioNapolitano.

Analogo rilievo ha il successo del Pd sul piano interno.

L’oltre 40% dei consensi e’ stato raggiunto, nella storiapolitica italiana, solo dalla Dc di Alcide De Gasperi. Aquesto punto, il referendum sulla bonta’ dell’operato (e diquello che in futuro verra’ fatto) del governo Renzi ha datoun risultato netto. Gli italiani si fidano del governodell’ex sindaco fiorentino e lo invitano, lo sollecitano acontinuare sull’avviata strada delle riforme e delrisanamento economico del Paese. Di fronte al risultato della corazzata Pd, da segnalare ilritorno sulla scena politica di un partito di sinistra. LaLista Tsipras supera infatti il quorum del 4% e si proponecome interprete – non demagogico e senza pulsioni populiste -di quelle istanze che arrivano dalle fasce piu’ deboli dellasocieta’. Un’elezione che ancora una volta ha indicato come gliitaliani ormai siano sempre piu’ orientati a votare perblocchi. Significative infatti sono le dificolta’ registrateda Ncd-Udc e da FdI-An e il deserto totale che si trova dopodi loro: Scelta Civica, IdV, i Verdi hanno raccolto non piu’che qualche testimonianza. fdv/cam/bra