Riforme: Brunetta, senza Forza Italia Renzi non va da nessuna parte

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(askanews) – Roma, 13 mag 2014 – ”C’e’ proprio da sorridereripensando alle invettive rivolte a Berlusconi, accusato diessere un imbonitore delle masse e un venditore di fumo.

Renzi da questo punto di vista e’ impareggiabile. Avevapromesso la riforma elettorale entro il 25 maggio (una data acaso), e il progetto (se cosi’ puo’ chiamarsi) giace su unbinario morto al Senato. Aveva replicato all’iniziativapresidenzialista del presidente Berlusconi dicendo che sisarebbe fatta dopo la riforma del Senato e il governo inCommissione, per bocca della ministra Boschi, ha dato inveceparere contrario a questa soluzione”. Cosi’ Renato Brunetta,capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in unintervento su ”Il Foglio”. ”Il presidente del Consiglio si vanta di aver stracciatogli oppositori del cambiamento e aver incassato una primaapprovazione della riforma costituzionale in Commissione,mentre la verita’ e’ che dalla Commissione e’ uscito un votoindecifrabile e contraddittorio. Minimizzare quanto accadutoin Commissione Affari costituzionali del Senato non e’furbizia politica: e’ incosciente autolesionismo. Cosi’ Renziva a sbattere e l’Italia con lui. La verita’, a voler esseregenerosi, e’ che dalla Commissione non e’ uscito nulla, omeglio tutto e il suo contrario; Renzi sulle riforme, senzaForza Italia, non va da nessuna parte e, nel merito, ilquadro riformatore che viene fuori da questi goffi tentativie’, come ha ricordato il presidente Berlusconi sul ”Corrieredella Sera’, con linguaggio piu’ elegante del mio, unamappazza indigeribile”, aggiunge Brunetta. ”Non ci porta da nessuna parte questo riformismo random,erratico, ”a trazione periferica’, privo di una strategia diinsieme e che, come ha ricordato persino Scalfari, trascuradi considerare il dosaggio di pesi e contrappesi che solo unariforma complessiva della parte II, magari con unaCostituente, potrebbe realizzare. E passiamo all’altra notadolente: l’Italicum. Come puo’ una forza politica che vuoledirsi ”riformatrice’ affrontare il tema della leggeelettorale in questo modo? Con un sistema elettorale vigenteincostituzionale, e una proposta di legge approvata da unramo del Parlamento ma insabbiata al Senato, ostaggio di unfuoco incrociato tra piccoli partiti e correnti del Partitodemocratico che compongono la pasticciata maggioranza digoverno?. Allora la domanda e’: Renzi c’e’ o ci fa? Perche’se c’e’ bisogna preoccuparsi per l’Italia e cercare dicorrere ai ripari il prima possibile. Se ci fa, bisogna chesi renda conto che cosi’ ne’ lui, ne’ l’Italia va da nessunaparte. Se le riforme le vogliamo fare davvero (comeBerlusconi fece nel 2005), e non vendere fumo agli Italiani,c’e’ bisogno di mettere da parte la doppiezza, smetterla convizi privati e pubbliche virtu’, e sottoscrivere un pattovero in cui, tra avversari, ci si riconosce come attori dipari dignita’ nel riscrivere una parte importante dellanostra Carta”, conclude Brunetta. com/vlm