Expo 2015: di nuovo alla ribalta il ”compagno G”

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(askanews) – Torino, 8 mag – Per tutti e’ rimasto il ‘compagno G”. Primo Greganti, balzo’ agli onori della cronaca con Tangentopoli nel 1993 e per la sua difesa granitica: per tre mesi affronto’ il carcere senza dire una parola sulle mazzette destinate all’allora Pci, per cui venne comunque condannato. Titolare del conto Gabbietta da cui, secondo i giudici, il partito comunista si serviva per le sue necessita’. Greganti, 70 anni, nonno, arrestato con l’accusa di aver pilotato gli appalti per l’Expo 2015, e’ nato a Jesi, in provincia di Ancona, Arrivato a Torino a 14 anni, dove vive ancora oggi. Prima operaio alla Fiat, poi la carriera nel partito nella segreteria torinese del Pci e quindi con Occhetto nel Pds. Poi la bufera di Tangentopoli di cui divenne uno dei simboli, perche’ rispetto alla lunga catena di rivelazioni che ingigantirono la inchiesta milanese, lui si comporto’ da ”irriducibile”. L’ex manager della Ferruzzi Lorenzo Panzavolta, lo accuso’ di avere intascato una tangente di 621 milioni per conto del partito. Fu condannato, invece, a una pena di 3 anni e 7 mesi, poi ridotta a 3 anni con il patteggiamento, per una tangente da 400 milioni dall’imprenditore Domenico Gavio, per la quale si era costituito. Dopo aver scontato la pena con l’affidamento ai servizi sociali nel 2006 scrisse un libro con Luciano Consoli ”Scusate il ritardo. Il compagno G e’ tornato”. Greganti e’ ora un imprenditore nella filiera del legno per la costruzione di abitazioni. Numerosi i suoi interventi, anche su Internet dove firmandosi proprio ”compagno G” ha sostenuto la necessita’ di abbattere e ricostruire interi quartieri consentendo di ”ottimizzare i costi di costruzione, l’efficientamento energetico, l’eliminazione di costi di manutenzione inutili ed anche una notevole diminuzione dei costi e disagi dell’attuale organizzazione di assistenza sanitaria ed altri servizi (con la moderna domotica quasi tutte le diagnosi ed esami clinici possono essere effettuati da casa, con estrema facilita’ e con notevoli risparmi per il sistema sanitario pubblico)”. Investimenti ripagabili in vent’anni. A quanto riferiscono fonti del Pd torinese pur non avendo mai perduto l’interesse per la politica, Greganti non e’ iscritto al partito di Matteo Renzi. eg/res