Ucraina: escalation in Crimea. G7 a Putin, azioni incompatibili con G8

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(askanews) – Roma, 3 mar 2014 – E’ escalation della tensione per quanto sta accadendo in Crimea, dove e’ attestata ormai la presenza di circa 15 mila militari russi. Il premier ucraino Arseni Iatseniuk parla apertamente di ”dichiarazione di guerra” da parte della Russia e richiama i riservisti. Intanto i leader dei sette paesi piu’ industrializzati al mondo condannano la Russia per le ”chiare violazioni” alla sovranita’ ucraina. I paesi del G7, in un comunicato, avvertono Mosca che la sue azioni ore risultano incompatibili con il gruppo del G8, del quale la Russia fa parte dal 1997 e minacciano di non partecipare ai lavori preparatori del prossimo summit previsto a giugno a Sochi. Il comunicato, diffuso dalla Casa Bianca e firmato dai leader di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti, condanna ”la Federazione russa per le chiare violazioni alla sovranita’ e all’integrita’ territoriale dell’Ucraina” e promette ”un forte aiuto finanziario” a Kiev. In azione anche la diplomazia italiana, dopo la riunione di ieri a Palazzo Chigi presieduta dal premier Matteo Renzi, alla presenza del Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Marco Minniti e del direttore del DIS Giampiero Massolo. Sempre ieri Renzi ha parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il Presidente francese Francois Hollande, e proseguono oggi i contatti con i partner europei e internazionali. Il Governo italiano si e’ associato ”alle pressanti richieste della comunita’ internazionale affinche’ sia rispettata la sovranita’ e integrita’ territoriale dell’Ucraina. Violazioni di tali principi sarebbero per l’Italia del tutto inaccettabili”. Riunione d’urgenza ieri anche per la Nato, con il segretario generale Rasmussen che ha chiesto alla Russia di fermare ogni attivita’ militare in Crimea, operazioni ”che violano i principi della carta Onu e costituiscono una minaccia per la pace e la sicurezza in Europa”. ”Non lasciare nulla di intentato perche’ gli sforzi diplomatici, il dialogo continuino” per dare una soluzione alla crisi in Ucraina. Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di formazione del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Renzi aggiunge che in questa vicenda ”la nostra stella polare resta l’ancoraggio agli alleati transatlantici”. int/