Ue/elezioni: Frassoni(Verdi),primarie aperte per no a Europa delle lobby

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(askanews) – Bruxelles, 26 nov – Le tematiche ambientali aigiovani ”piacciono molto”, ed e’ a partire dalle nuovegenerazioni che il messaggio ‘verde’ intende essereveicolato. ”Per questo abbiamo aperto il voto alle primariea tutti i cittadini dai sedici anni in su”. Monica Frassoni,co-presidente del Partito dei verdi europei, non ha dubbi: e’questo uno dei punti piu’ originali e innovativi dellacampagna elettorale messa a punto per le elezioni europee. Nel panorama europeo i Verdi sono gli unici ad averavviato una campagna elettorale on-line aperta a tutti.

L’obiettivo, spiega all’ASCA, e’ duplice: parlare di Europa eparlare dell’ecologia, a partire dai piu’ giovani. ”Aigiovani il tema ambientale verde piace molto. Il problema e’che in questo momento siamo ritratti come ‘quelli dei no’, ecio’ anche per una nostra debolezza interna”. I Verdi,ricorda, hanno riportato una vittoria sul tema del nucleare,”ma vincendo sul nucleare poi non siamo mai diventati unelemento di coagulo attorno a una forza politica”. Il ragionamento e’ tutto italiano, del resto MonicaFrassoni a oggi, nell’intero panorama europeo, e’ l’uniconome italiano in corsa per la presidenza della Commissioneeuropea. Tradizionalmente l’Italia ha sempre avutoall’interno del Partito dei verdi europei e nel suo gruppo inParlamento europeo – il gruppo Verdi/Alleanza libera europea- il partito dei Verdi. Ma attualmente i Verdi italiani nonsono rappresentati, e Frassoni cerchera’ di riuscire ariportare l’Italia nella famiglia dei Verdi europei inParlamento Ue. Lo fara’ attraverso un programma snello. ”Ilmanifesto – spiega – sara’ approvato solo il 23 febbraio, mai Verdi europei hanno un programma di tre punti: un nuovopatto verde (o ‘green new deal’), l’uscita dall’austerita’ e”il riquilibrio dello scarso bilancio pluriannuale, piu’diritti e democrazia in Europa”. Il primo punto prevede una migliore governance economica,una maggiore stabilita’ bancaria, oltre alla promozione di unmodello economico e produttivo sostenibile. Ma politichesostenibili, riduzione delle emissioni, energie da fontirinnovabili sono temi che dividono l’Europa. ”L’Unioneeuropea ha il grande problema delle lobby”, denunciaFrassoni. I gruppi di interesse ”hanno sempre avuto un forteimpatto sull’Ue e il momento ‘clou’ si e’ avuto con Reach”,il regolamento per la registrazione, la valutazione,l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. Lecose, per Frassoni, dovranno cambiare e i Verdi prevedono chediventi ”obbligatorio”, per i lobbisti, rendere pubblico echiaro chi si rappresenta, quanto il gruppo spende perl’attivita’ di lobby nei settori specifici, e cosa faccianocompagnia e lobbista, ”perche’ arrivano a scrivere gliemendamenti”. Su questo, lamenta ancora Frassoni, ”la cosabrutta e’ che non c’e’ stata la disponibilita’ ad avere unatrasparenza seria”. Quanto al tema relativa a diritti e democrazia, Frassoni ei Verdi hanno in mente un nuovo corso ”pro-europeo”. Siintende ”porre fine al dogma dell’unanimita”’ qualecriterio decisionale, prevedere il ricorso a ”mezzi fortiquali il referendum europeo” sulle questioni di maggioresensibilita’, e favorire ”la presentazione di iniziative deicittadini”. I cittadini dovranno essere messi al centro del dibattitodell’Europa, perche’ altrimenti ”si rischia tantissimo chele elezioni europee continuino ad essere consideratenazionali”, oltre che prestare il fianco a chi nell’Europanon crede. Con le elezioni ”rischiamo di avere un Parlamentoeuropeo fortemente euroscettico, ma non mi preoccupano tantoquesti movimenti quanto chi se ne preoccupa senza fareniente”. Per questo ”noi dobbiamo mobilitare i nostrielettori”, e per le stesse ragioni ”dobbiamo parlare diEuropa”. I Verdi lo faranno con i quattro candidati (MonicaFrassoni, Rebecca Harms, Jose’ Bove’ e Ska Keller), chedall’1 dicembre al 28 gennaio – giorno di chiusura delleprimarie – viaggeranno per tutta Europa per tenere dibattitie confronti nelle principali citta’ dei paesi membri.

Un’occasione che invece non avranno i socialisti, che uncandidato ce l’hanno gia’ (Martin Schulz). ”Per loro e’ unvantaggio avere gia’ il candidato”, taglia corto Frassoni.

Quanti sostengono che l’assenza di primarie possa essere unacaranza di partecipazione si sbagliano. ”Il Pse ha un fortepotere mediatico, quindi non hanno problemi”. Quanto al Ppe”e’ un bene che si parli pubblicamente dei possibili nomisenza sceglierli in privato”. Anche perche’ il rischio ditrovarsi con il vincitore delle elezioni non investito dalConsiglio ”rischia un corto circuito democratico chedanneggia il Consiglio”. A detta di Frassoni ”e’ per questo motivo che ilcancelliere tedesco,Angela Merkel, e’ cauto” nell’esprimersiadesso su un eventuale sostegno a Martin Schulz (in caso divittoria dei socialisti) e che Merkel guardi con attenzioneil premier irlandese Enda Kenny. ”Se ne parla e’ perche’ritiene che possa essere la persona giusta, ed e’ un bene chene parli pubblicamente”. bne/sat