Riforme: piu’ a rischio con Forza Italia all’opposizione

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di Angelo Mina.

(askanews) – Roma, 26 nov – ”Per parte nostra le larghe intesesono finite sia sul fronte dei provvedimenti economici che suquello delle riforme costituzionali”. Queste parole,pronunciate con suadente durezza da Renato Brunetta(capogruppo di Forza Italia alla Camera) durante laconferenza stampa di oggi con Paolo Romani (capogruppo alSenato) che ha sancito l’uscita del partito di SilvioBerlusconi dalla maggioranza, si sono abbattutte conl’effetto di un terremoto sulle riforme istituzionali. Omeglio, sulla strada delle riforme che viene improvvisamentemessa a rischio. Per risolvere il problema delle riforme si era concordatosulla nascita di un Comitato per le riforme costituzionali ela legge elettorale che con una legge costituzionale sipoteva avvalere di un iter rapido. Venti senatori piu’ 20deputati scelti nell’ambito delle Commissioni Affaricostituzionali di Camera e Senato presieduti dai duepresidenti delle commissioni, incaricati di redigere il testodella grande attesa riforma da approvare entro sei mesi daparte delle aule dei due rami del Parlamento. In piu’ ilricorso al referendum confermativo anche se la riformavenisse approvata coi due terzi che l’articolo 138 dellacostituzione prevede per le revisioni costituzionali. Ecco, se la rappresaglia politica di Berlusconi e di ForzaItalia dovesse allargarsi anche alle riforme, come e’ statogia’ annunciato, questo iter veloce con tutta probabilita’verrebbe ad essere impedito. Alla Camera, infatti, e’ iniziata la quarta e ultima fasedi approvazione della legge costituzionale per la nascita delComitato per le riforme. Se il ddl viene approvato in quartalettura con i due terzi si procede alla sua nascita entro 10giorni dall’approvazione del ddl e non puo’ essere chiesto ilreferendum confermativo. Ma se i due terzi verranno amancare, tutto si complichera’. E non solo tecnicamente.

L’approvazione, vista l’ampia maggioranza del Pd e’ fuoridiscussione, ma senza i due terzi, tutto diventa incerto ebuio. E’ risaputo che Grillo e il Movimento 5 Stelle sonocontrari a questo ddl, a chi hanno gia’ votato contro. E seai voti dei grillini si aggiungessero quelli di Fi tutto sicomplicherebbe. Certo, con un Berlusconi ”decaduto” si dovra’ verificarequanti deputati forzisti si sentiranno votati allarappresaglia fino ”all’ultima raffica” o se invece sulleistituzioni sono disponibili a un ripensamento. Anche perallungare una legislatura che questa volta potrebbe essereveramente al capolinea. min/vlm