Violenza donne: Sereni, ognuno dica il suo no. La strada e’ ancora lunga

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(askanews) – Roma, 25 nov – ”Oggi e’ la giornata mondiale controla violenza sulle donne. La battaglia contro questa piaga sicombatte quotidianamente e penso che ognuno debba fare lapropria parte perche’ niente puo’ giustificare o minimizzareun fenomeno odioso che nega la dignita’ e la soggettivita’delle donne e che non di rado si origina in ambitodomestico.

Possiamo dire di aver fatto in questa prima parte dellalegislatura dei passi avanti importanti, approvando in giugnola Convenzione di Istanbul e poco piu’ di un mese fa la leggecontro il femminicidio. Non sono stati passaggi semplici, ne’definitivi perche’ affinche’ la Convenzione diventi realta’ esia vincolante per i firmatari mancano le ratifiche di almenoaltri cinque Stati. E perche’ quanto siamo riuscite a farpassare nel testo dell’11 ottobre non e’ mai abbastanza perrestituire la liberta’ e la serenita’ a tante donne, ancheall’interno del contesto familiare”. Lo dice la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, nella Giornatainternazionale contro la violenza sulle donne.

”La battaglia si combatte ogni giorno: in famiglia, nellascuola, nel lavoro, nei media. Insegnando ai propri figli eai propri studenti il rispetto delle differenze e la parita’tra i generi; comportandosi con educazione, tatto ediscrezione con le colleghe; non esponendo il corpo delledonne e non usando termini dispregiativi sui media vecchi enuovi. La battaglia si combatte ogni giorno e in ogni partedel mondo – continua – e proprio in questa direzione vanno leiniziative che organizziamo qui alla Camera, oggi, con ilreading del lavoro di Serena Dandini, ”Ferite a morte”, egiovedi’ guardando alla situazione di un Paese lontano danoi. Il gruppo di contatto delle deputate italiane con ledonne afghane, che ho il compito di coordinare, haorganizzato insieme ad ActionAid, che gestisce un progettointegrato per la riduzione della violenza contro le donne inAfghanistan, una giornata seminariale dal titolo:”Afghanistan 2014, anno di svolta: bilancio e prospettiveper le donne afghane”.

”Infine, la battaglia si combatte insieme, donne euomini, perche’ sono le donne a subirla e gli uomini afarla.

Per questo mi auguro che il ”noiNo’, diventato lo slogan dialcuni uomini famosi -conclude – diventi un ”no’ allaviolenza da parte di tutti: fratelli, compagni di scuola,amici, fidanzati, mariti, sconosciuti…”.

com/vlm