Immigrati: Boldrini, Italia faccia di piu’ per chi chiede…(1 update)

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(askanews) – Roma, 25 nov – ”I flussi di persone che rischianola propria vita per raggiungere il nostro continente ciricordano dunque ancora una volta come il Mediterraneo – ecio’ che vi accade – riguardi tutta l’Europa e non solo gliStati frontalieri del Sud. Stati, come l’Italia, impegnatinel salvare vite umane in mare, ma che – va ricordato -devono anche fare di piu’ per garantire standardd’accoglienza adeguati a chi, sopravvissuto alla guerra edalla traversata del mare, richiede protezione nei nostriPaesi”. Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldriniaprendo a Montecitorio il seminario congiunto del GSM (GruppoSpeciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente) e dellasotto-commissione su transizione e sviluppo dell’Assembleaparlamentare della Nato. ”E cio’ che accade nel Mediterraneo – continua Boldrini -riguarda anche i nostri partner dell’Alleanza atlantica, chehanno svolto e continuano a svolgere un ruolo importantenelle transizioni in atto in Nord Africa e nel MedioOriente. E’ per questo che l’iniziativa di questi giorni, tesa asviluppare un dibattito a piu’ voci su tematiche complesse ed’importanza cruciale per il futuro dell’area mediterranea eper le aspirazioni ed i diritti dei popoli che vi abitano,appare tanto piu’ opportuna”.

Questo incontro, continua Boldrini, ”appare tanto piu’opportuno all’indomani dello storico accordo raggiunto aGinevra sul nucleare iraniano, un accordo preliminare, ma chepotrebbe modificare radicalmente le relazioni tra l’Iran el’Occidente, nonche’ gli equilibri geopolitici in MedioOriente”. Il Gruppo speciale sul Mediterraneo e il MedioOriente, nato diciassette anni fa per rafforzare lacooperazione ed il dialogo sui temi politici e di sicurezzatra i parlamentari delle due sponde del Mediterraneo, per lapresidente della Camera ”assume un ruolo particolarmentecruciale oggi. A quasi tre anni dall’inizio dei movimenti diprotesta che hanno trasformato molti Paesi del Nord Africa edel Medio Oriente, le transizioni democratiche richieste dachi – allora e poi ancora negli anni seguenti – scese inpiazza procedono talvolta con difficolta’. In alcuni casi, laviolenza ha preso il sopravvento” come in Siria. Qui, diceBoldrini, si e’ di fronte ad una ”crisi umanitariadevastante, in cui sono coinvolti anche i Paesi limitrofi,che accolgono centinaia di migliaia di persone”. In Libano,Paese dagli equilibri gia’ delicati con una popolazione di4,4 milioni ed una forte presenza di rifugiati palestinesi,”i siriani in fuga dalla guerra sono oltre 800mila ed e’come se da noi arrivassero 11 milioni di persone in fugadalla guerra”.

Da un anno a questa parte, continua, ”la situazione inSiria e’ peggiorata: i flussi di rifugiati e sfollati sonoaumentati e, con essi, i tassi di malnutrizione e ledifficolta’ delle agenzie umanitarie nel far fronte allacrisi. Ad oggi – ricorda – solo il 62% dei fondi richiestidalle Nazioni Unite sono stati corrisposti. Dobbiamo fare dipiu’ – esorta Boldrini – come cittadini e come rappresentantidelle istituzioni. Dalla Siria si fugge anche in Europa. Lofa un numero molto minore di persone rispetto a quelleaccolte da Libano, Giordania, Turchia, Iraq e Egitto, ma chilo fa rischia – dopo esser riuscito a scappare daibombardamenti e dagli eccidi nel proprio Paese – di morire inmare, nel nostro Mar Mediterraneo, come e’ accaduto il mesescorso, quando decine e decine di cittadini siriani – tra cuimoltissimi bambini – hanno perso la vita in un naufragio”.

Queste famiglie, rileva la presidente della Camera, ”avrebbebisogno di maggiore sostegno da parte della comunita’internazionale per rafforzare le proprie istituzioni esostenere chi, all’interno di queste ultime, si batte per lagiustizia e la riconciliazione. Penso, in particolare, allaproposta di legge che equipara le vittime di violenzesessuali commesse durante il conflitto civile, nonche’durante gli anni bui del regime di Gheddafi, alle vittime diguerra. Uno strumento normativo che nel luglio scorso e’stato presentato qui, alla Camera dei deputati, dai verticidel Congresso libico, ma che non e’ ancora stato approvato.

Uno strumento normativo che costituirebbe un esempio – unabuona pratica – non solo nel mondo arabo, ma anche a livelloglobale”.

Quanto alla situazione in Egitto, prosegue Boldrini, e’questo un ”Paese che ha vissuto una nuova, dolorosa paginadi violenza l’estate scorsa e che ci auguriamo possaritrovare presto il cammino verso una democrazia compiuta erappresentativa”.

Riguardo l’Iran infine la presidente di Montecitorio rendenoto che con il Majlis, il Parlamento monocamerale iraniano,”e’ in corso di riattivazione il Protocollo dicollaborazione con la Camera dei deputati, che prevede lacostituzione di Gruppi di collaborazione bilaterali.

Crediamo fermamente nella necessita’ di riaprire e rafforzarei canali del dialogo con un Paese dall’importanzageostrategica fondamentale – continua – la cui nuovadirigenza sta dimostrando di voler cambiare passo rispetto alrecente passato, impegnandosi come non accadeva da tempo nelnegoziato sul dossier nucleare e perfino mostrandosi attivasui social media, dove scambia tweet con esponenti politicistatunitensi. A tale dialogo puo’ e deve contribuire inmaniera importante lo strumento della diplomazia parlamentaree deve e puo’ contribuire, a mio avviso, l’Italia, che delgruppo dei cosiddetti ”5+1′ non fa parte, ma che devetornare a svolgere il ruolo centrale di cerniera tra i Paesidel Medio Oriente e del Mediterraneo, da una parte, el’Europa, dall’altra”.

fdv