Violenza donne: Boldrini, ribellarsi sin da bambine

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(askanews) – Roma, 22 nov – ”Le figlie femmine devono ribellarsie dire che cosi’ non va, devono essere le prime a reagire, sei genitori non garantiscono parita”’. Lo afferma lapresidente della Camera Laura Boldrini in un’intervista a LaStampa in occasione della ormai prossima ‘Giornatainternazionale contro la violenza sulle donne’. Boldrinirivela che ”io e mia sorella l’abbiamo fatto. In casaeravamo in cinque: tre maschi e noi. Mia mamma aveva iniziatoad educarci seguendo i soliti stereotipi: noi dovevamoaiutare, loro no. Ci siamo ribellate, ed e’ stato un motoautonomo. Abbiamo minacciato sciopero, perche’ il lavoroandava diviso in misura eguale fra tutti”. Ed e’ andata afinire che ”abbiamo vinto, la suddivisione dei compiti e’stata equa ed ora i miei fratelli maschi trovano del tuttonormale avere ruoli alla pari nelle loro famiglie”. Secondo Boldrini, oltre che nelle famiglie si deve”intervenire ”nelle scuole. L’educazione di genere nelleaule porterebbe equilibrio nella societa”. E pur essendocinelle scuole gia’ molti progetti che riguardano la cultura digenere la presidente della Camera sostiene che ”in questoambito non e’ mai troppo e l’escalation della violenza sulledonne lo dimostra”. ”La violenza – chiarisce la presidente – e’ solo lacomponente piu’ esasperata della mancanza di parita’ trauomini e donne in Italia. C’e’ ancora molto da fare, ilnostro Paese e’ indietro dal punto di vista culturale: ancorasono un’eccezione le donne che accedono a certi ruoli. Ed e’indietro da un punto di vista strutturale perche’ il welfaree’ poco attrezzato e grava ancora tutto sulle spalle delledonne”. Bodrini ribadisce che si deve iniziare ”dallefamiglie. E’ li’ che si creano i presupposti per unadiscriminazione se i ruoli sono gia’ assegnati dai genitori.

Le battaglie per la parita’ si iniziano fin da piccoli”.

Infine Boldrini, a chi la accusa di entrare in campi nondi sua competenza, replica cosi’: ”Rivendico il diritto perchi ha ruoli istituzionali di occuparsi della societa’ in cuivive, dei suoi cambiamenti”. fdv