Governo: Berlusconi minaccia no a manovra. Renzi annuncia nuova agenda

37 4, 1338 -

(askanews) – Roma, 21 nov – Il vertice di ieri sera nella nuova sede di Forza Italia in piazza in Lucina, presente Silvio Berlusconi, si conclude con un messaggio di sfida al governo: se la legge di stabilita’ non cambia, i berlusconiani non la voteranno. La proposta e’ stata avanzata dallo stesso Berlusconi che preferirebbe collocare Forza Italia in tempi brevi all’opposizione. La manovra, secondo il Cavaliere, e’ composta di troppe tasse per avere il sostegno di Forza Italia e degli elettori del centrodestra. Nel corso del vertice, si sarebbe evidenziato che sembrano non esserci margini di miglioramento della legge di stabilita’ a giudicare dal poco coinvolgimento di Forza Italia da parte del governo nelle scelte economiche annunciate negli ultimi giorni e nelle correzioni alla manovra in discussione nella commissione Bilancio del Senato. L’esecutivo, sostiene Forza Italia, non avendo bisogno dei voti dei berlusconiani, si accontenterebbe delle mediazioni con i nuovi gruppi parlamentari che fanno riferimento ad Angelino Alfano. Nel corso della riunione, che e’ durata oltre due ore, si e’ discusso anche del problema di chi dovra’ prendere il posto di Renato Schifani, passato tra le file del Nuovo Centro Destra, come capogruppo al Senato. Tra i candidati in pole position ci sarebbero Paolo Romani, Altero Matteoli e Anna Maria Bernini. Ci sarebbe pure l’ipotesi di nominare Berlusconi capogruppo in modo da rendere ancora piu’ traumatico il voto del 27 novembre, quando l’Aula del Senato dovra’ esprimersi sulla decadenza del Cavaliere. Secondo coloro che caldeggiano questa soluzione, il voto favorevole alla decadenza colpirebbe un ex premier e il presidente di Forza Italia e del suo gruppo al Senato. Berlusconi non ha sciolto pero’ le proprie riserve rispetto all’idea di presiedere i senatori di Forza Italia. Quanto all’organizzazione della nuova formazione politica, il Cavaliere avrebbe detto nella riunione di ieri sera di preferire un agile movimento alla forma di un partito tradizionale, annunciando inoltre che a livello centrale e territoriale ci saranno gli innesti di molti giovani selezionati in appositi incontri. Sul fronte del centrosinistra, Matteo Renzi, partecipando alla trasmissione ”La gabbia” su La7, annuncia che dopo il 9 dicembre, all’ indomani del verdetto delle primarie che eleggeranno il nuovo segretario del Pd, nulla sara’ piu’ come prima: ”Chiunque vinca, ma spero di vincere io, si sancira’ una svolta. Ho ben chiaro in mente il pacchetto di cose concrete da fare che il Paese aspetta da troppo tempo. E poi serve il coraggio e il vigore delle giovani leve”. Tra gli obiettivi immediati, aggiunge: ”Abolizione delle Province, eliminazione del Senato, riassetto delle Regioni, riforma fiscale, riduzione delle persone che vivono di politica, superare il vincolo di bilancio del 3% impostoci dall’Europa, cambiare le normative sul lavoro”. Il sindaco di Firenze conferma il suo dissenso rispetto alla decisione di Enrico Letta di non insistere nel chiedere le dimissioni del guardasigilli Anna Maria Cancellieri: ”Se fossi stato segretario del Pd, sulla Cancellieri avrei dato l’indicazione di votare la sfiducia. Secondo me, e’ stato un errore consentire al ministro Cancellieri di restare al suo posto”. Poi spiega: ””Letta mi ha chiamato, mi ha detto ”so che non sei ancora segretario ma siccome so che hai un ruolo, voglio dirti il motivo per cui vado a porre la fiducia sulla fiducia alla Cancellieri nell’assemblea dei deputati del Pd’. E’ una scelta che Letta ha fatto e di cui si e’ assunto tutte le responsabilita’ ma per me ha sbagliato”. Il sindaco di Firenze annuncia che nel caso fosse eletto segretario chiedera’ a tutti gli esponenti del Pd di dimostragli la stessa lealta’ con cui lui si e’ mosso prima nei confronti di Pier Luigi Bersani e poi di Guglielmo Epifani. Sul governo ripete: ”Io metto i problemi del Paese davanti alle mie ambizioni personali” Secondo Renzi, ”l’Italia ha bisogno di una scossa perche’ il clima e’ tale che o si va a dormire indiavolati e con il fegato gonfio oppure si portano persone nuove a guidare l’Italia. Il Pd ha il 70% della maggioranza delle larghe intese che oggi sono un po’ piu’ strettine. Diciamo quindi che il Pd e’ l’azionista forte e dunque non deve fare la bella statuina”. Il piu’ accreditato candidato alla segreteria del Partito democratico insiste: ”La dignita’ del Pd sta nel saper dare ai cittadini un elenco di questioni concrete da attuare. E sono cose che riguardano i cittadini e non gli equilibri politici. Se cosi’ fosse allora siamo credibili, altrimenti saremmo dei buffoni”. Renzi argomenta come la pensa sulle privatizzazioni che molti vorrebbero da subito in modo da fare cassa: ”Facciamo degli esempi: Eni ha fatto utili. Le Ferrovie, pur concentrandosi troppo sulle frecce e meno sui pendolari, ha preso un’azienda che falliva e ora va bene. Le societa’ che hanno subito un processo di privatizzazione non hanno dato gli stessi risultati. Anzi: quanto accaduto con Telecom e’ una vergogna, una cosa allucinante. E su Alitalia nel 2008 hanno messo in piedi un gruppo che ha sbagliato business. Con belle responsabilita’ anche dei politici del nord con Malpensa”. Alla domanda ”per l’anno prossimo cosa si augura? lo scudetto per la Fiorentina o il voto a primavera?”, Renzi replica: ”Io credo che la Fiorentina quest’anno non ce la faccia. Sicuramente non ce la fa. Ma con questa squadra qualche soddisfazione ce la leviamo. Poi magari, ma non parlo di voto, cerchiamo di far togliere qualche soddisfazione anche agli italiani che ora vivono in un Paese che si e’ intristito”. Infine, si dichiara soddisfatto sullo stato di salute del Pd: ”Gli altri partiti si scindono o vengono comandati come accade per il M5S, noi discutiamo e facciamo le primarie”. gar/mau