Caso Ruby: sentenza, pesante intervento Berlusconi su Questura Milano

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(askanews) – Roma, 21 nov – Silvio Berlusconi ”intervennepesantemente” sugli uomini della Questura di Milano e inparticolare ”sulla liberta’ di autodeterminazione del capodi gabinetto e, attraverso il superiore gerarchico, sulfunzionario in servizio quella notte”. L’allora presidentedel consiglio dei Ministri – i fatti risalgono alla notte trail 27 e 28 maggio 2010 – lo fece per due motivi: innanzitutto”al fine di tutelare se stesso” e in secondo luogo perscongiurare il rischio che la giovane Ruby-Karima ”svelassel’attivita’ di prostituzione” che caratterizzava i ‘festini’di Arcore. I giudici milanesi che hanno condannato Berlusconia 7 anni di reclusione per il cosiddetto caso Ruby non hannodubbi: sono proprio le pressioni effettuate dall’ex premiersui funzionari di Via Fatebenefratelli, scrive il collegiopresieduto da Giulia Turri nelle motivazioni della sentenza,a testimoniare di quanto Berlusconi fosse consapevole dellaminore eta’ di Ruby. ”La prova della consapevolezza in capoall’imputato – sottolinea il collegio presiduto da GiuliaTurri – si trae logicamente dal comportamento tenuto daBerlusconi a seguito del controllo di Karima effettuato dalcommissariato”. Perche’ ”se davvero non fosse stato alcorrente della minore eta’ della ragazza all’epoca della lorofrequentazione, come dallo stesso affermato, egli non avrebbeavuto alcun motivo di intervenire, telefonando al capo digabinetto Pietro Ostuni per evitare il collocamento dellagiovane in comunita’ protetta”. Ma Berlusconi non e’ stato condannato solo perconcussione. Le toghe milanesi lo hanno giudicato colpevoleanche del reato di prostituzione minorile. ”Risulta provato- evidenziano a questo proposito – che l’imputato abbiacompiuto atti sessuali con El Mahroug Karima in cambio diingenti somme di denaro e di altre utilita’, qualigioielli”. Ruby rappresenta tuttavia solo un tassello del”collaudato sistema prostitutivo” di Arcore, doveBerlusconi faceva ”il regista delle esibizioni sessualidelle giovani donne”. E’ il ”cosiddetto bunga bunga”, dove”le ospiti di sesso femminile si attivavano per soddisfare idesideri dell’imputato, per fargli provare piacericorporei”. Le serate di Villa San Martino erano fatte di”balli con il palo da lap dance, spogliarelli, travestimentie toccamenti reciproci”, chiariscono i giudici precisandoche ”a tale preludio faceva poi seguito la notte ad Arcorecon il presidente del Consiglio in promiscuita’ sessuale, masoltanto per alcune giovani scelte personalmente dal padronedi casa tra le sue ospiti femminili”. La provadell’attivita’ di prostituzione sta tutta nel fatto che legiovani ospiti di Berlusconi ”venivano ricompensate condenaro, gioielli, con autovetture, con il pagamento delcanone di affitto delle abitazioni in via Olgettina e concontratti di lavoro a Mediaset e altre utilita”’.

I giudici titolari del processo Ruby si soffermano anchesulla ”capacita’ a delinquere” di Berlusconi, a lorogiudizio testimoniata dalla ”attivita’ sistematica diinquinamento probatorio” che l’ex premier avrebbe messo inatto ”anche corrispondendo” a Ruby ”e ad alcune testimoniingenti somme di denaro”. L’inchiesta Ruby ter e’ insommapronta a scattare. fcz/ fdv