Ue/elezioni: Watson (Alde), Verhostadt e Rehn in bilico per candidatura

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(askanews) – Bruxelles, 20 nov – ”Il candidato del partito cheha ottenuto piu’ voti deve avere la precedenza nel cercare diformare una maggioranza in Parlamento, altrimenti si rischiadi dare un messaggio sbagliato al cittadino- elettore”.

Prima ancora di elezioni, campagne elettorali e programmiquesta la cosa da mettere in chiaro per Graham Watson. Il presidente del Partito dell’Alleanza dei democratici edei liberali per l’Europa (Alde), per l’Italia aderiscono algruppo gli eurodeputati di Italia dei Valori, spiega inun’intervista all’Asca, che le regole vanno rispettate. Amaggio si terranno le elezioni europee per il rinnovo delParlamento che sara’ chiamato a concorrere alla designazionedella Commissione europea, e per la prima volta i partitiindicheranno formalmente i loro candidati, e i cittadiniindicheranno chi porre a capo dell’esecutivo comunitario.

Tuttavia il Consiglio Ue non e’ obbligato ad accettare ilnome indicato dagli elettori. ”La base giuridica del trattato di Lisbona non e’ moltoforte”, ammette Watson. ”Ma cambiare i trattati non e’semplice”, quindi l’unica cosa da fare e’ ”cambiare leprocedure senza modificare i trattati”. Tradotto, si puo”’stabilire che il candidato del partito con piu’ seggi siaautomaticamente quello a cui spetta la presidenza dellaCommissione”. Altrimenti ”si infrange” un patto conl’elettore, che puo’ mettere a dura prova l’Europa e dareforza a chi nell’Europa non crede. ”C’e’ il rischio di avere un Parlamento composto fino al20-22% di candidati euro-scettici e anti-europei”, rilevaWatson. ”Il rischio c’e’ e sono preoccupato, perche’potrebbe essere piu’ difficile gestire il Parlamento”. Ma,rileva ancora, ”vedo che la tendenza e’ la stessa chealtrove: si parla dell’alleanza tra Marine Le Pen e GeertWilder, ma anche in Italia alle ultime elezioni il Movimento5 Stelle ha raggiunto il 25%, e l’Ukip nel Regno Unito ha il20% dei consensi”. Per questo motivo, indipendentemente dairisultati di maggio chiunque vincera’ dovra’ ricorrere adalleanze in Parlamento. ”Una collaborazione tra partitisara’ necessaria”, ammette il presidente dell’Alde. ”Con lacodecisione al Parlamento serve una una maggioranza del 62%”per poter approvare testi, e ”con gli altri partiti dobbiamoriuscire a raggiungere questa soglia”.

L’Alde apre dunque ad alleanze che appaio inevitabili, maper creare una piattaforma occorre una condivisione sulprogramma. I liberali pongono tre punti nella loro agenda:occupazione, giustizia ed economia verde. Sul frontedell’occupazione il punto cardine e’ lo stimolo delcommercio, ”perche’ il commercio e’ il miglior motore per lacreazione di posti di lavoro”. Watson vuole ”l’apertura delmercato interno, soprattutto per i servizi”. Questapolitica, da sola, ”puo’ portare un aumento fino al 6% delPil dell’Unione europea”. E poi, al fine di stimolarel’occupazione, ”servono piu’ accordi commerciali bilateralie la realizzazione dei grandi progetti europei diinterconnessione”, vale a dire le grandi reti di trasporto,comunicazione, energia. Sulla giustizia, precisa ilpresidente dell’Alde, ”non diciamo che vogliamo salariominimo per tutti, ma uguaglianza di opportunita”’ e dicondizioni, ”specie per le donne, perche’ non e’ possibileche le donne vengano pagate meno per le stesse mansionisvolte dagli uomini”. Infine la sostenibilita’. ”Dobbiamopassare a un’economia basata su combustibili fossili aun’economia fondata sulle rinnovabili”. Questo, inprospettiva, ”permettera’ di ridurre del 26% le emissione diCO2 ed evitare situazioni come quella che sta interessando laSardegna”. A promuovere il programma saranno i candidati, al momentoi due che hanno manifestato l’intenzione di correre:l’attuale presidente del gruppo Alde in Parlamento europeo,Guy Verhofstadt, e l’attuale commissario europeo per gliAffari economici e monetari, Olli Rehn. ”Non direi cheVerhofstadt e’ in pole position”, premette Watson. ”Abbiamodue candidati e non ho ancora ben chiaro quale dei due ha lamaggioranza”. In realta’ Verhofstad e Rehn sono i nomi’forti’ dei liberali, a cui potrebbero aggiungersene deglialtri a breve.Il 30 novembre si aprira’ il periodo riservatoalle candidature, che si chiudera’ il 20 dicembre. Perconcorrere bastera’ ricevere il sostegno di 2 partitiliberali di due paesi europei diversi (su i 55 partitiaderenti all’Alde), poi l’1 febbraio a Bruxelles, nel corsodi un congresso straordinario, si eleggera’ il candidatoufficiale.

”Non siamo in ritardo rispetto ai socialisti”, mette inchiaro Watson. Il Pse ha gia’ il suo candidato (l’attualepresidente del Parlamento uscente, Marin Schulz) ”ma soloperche’ non hanno avuto altre candidature”, rileva. Per ilresto l’Alde ”si muove come tutti gli altri partitieuropei”, nelle tempistiche e nelle modalita’. ”Il Partitopopolare il suo candidato lo avra’ addirittura dopo di noi,perche’ lo eleggera’ a marzo”. In vista delle elezioni il Partito dell’Alde hapredisposto anche rinnovamenti nel modo di condurre lacampagna elettorale. ”Fino alle utlime elezioni avevamo unprogramma di 39-40 pagine che non leggeva nessuno. Quest’anno- evidenzia Watson – mi sono battuto per adottare unmanifesto di massimo due pagine, da pubblicare suigiornali”. La pubblicazione sara’ in inglese e francese,”ma non escludiamo di tradurlo anche in altre lingue”. Cio’per spiegare che ”l’Europa siamo noi”, dati che in Europaun problema di percezione c’e’. ”Non siamo riusciti a dareil senso di un’elezione europea e superare l’idea di ventottoelezioni nazionali”. E’ per questo che ”queste elezionieuropee sono un’opportunita’ da cogliere”.

bne/sat