Ue/agricoltura: il Parlamento europeo approva la nuova Pac

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(askanews) – Bruxelles, 20 nov – L’Aula del Parlamento europeo haapprovato la riforma della politica agricola comune (Pac) peril periodo 2014-2020. I dossier non hanno subito alcuncambiamento rispetto a quanto adottatto in precedenza incommissione, e dunque si attende l’approvazione del ConsiglioUe in occasione della riunione del consiglio Agricoltura del16 dicembre. La Pac rappresenta la voce di spesa principaledel bilancio pluriennale dell’Ue, con circa il 40% di fondicomplessivi destinati solo a questo capitolo specifico. Nelquadro finanziario pluriennale 2014-2020 la Pac rappresentacirca 400 miliardi.

La nuova politica agricola comune prevede la possibilita’,per gli Stati membri, di trasferire il 15% delle risorse dalprimo pilastro (pagamenti diretti) al secondo pilastro(sviluppo rurale), percentuale che puo’ arrivare al 25% per inuovi Stati membri. Per i pagamenti diritti agli agricoltori(gli aiuti concessi direttamente agli agricoltori nel quadrodel sostegno all’agricoltura) e’ previsto il meccanismo diconvergenza tra i livelli di aiuto, cosi’ da ridurre ladifferenza tra il pagamento medio ricevuto dagli agricoltorinei vecchi e nei nuovi Stati membri. Nel 2020 nessunagricoltore dovrebbe ricevere meno del 65% della media Ue.

Prevista una migliore definizione di ‘agricoltore attivo’ (lacondizione di agricoltore attivo e’ indispensabile perricevere gli aiuti diretti): gli Stati membri dovrannoindividuare, ”secondo criteri oggettivi”, tali categorie diagricoltori e stilare una lista di quanti, al contrario,dovranno essere automaticamente esclusi dal finanziamentocomunitario (occorre dimostrare che l’agricolturacontribuisce a una quota sostanziale del reddito). Previstipoi requisiti di sostenibilita’ ambientale, note come’greening’: per beneficiare degli aiuti diretti il 30% deibilanci nazionali dovra’ essere destinato obbligatorie amisure quali diversificazione delle colture, conservazionedei pascoli permanenti e la creazione di ”aree di interesseecologico”. Le azioni di greening, la cui messa in opera avverra’ ”inmodo graduale” per adeguarsi alle nuove norme, dovrannoessere intraprese su almeno il 3% della superficie agricola.

Restano escluse le aziende di dimensione inferiore ai 10ettari, tutte le colture arboree (mediterranee) e i pascolipermanenti. Non cambia il principio alla base della politicadi sviluppo rurale: Stati membri e regioni continueranno adelaborare programmi pluriennali propri sulla scorta dellagamma di misure disponibili a livello Ue, secondo le esigenzedelle proprie zone rurali. Finisce l’era delle quote diproduzione: spariranno quelle per il latte dal 2105 e quelleper lo zucchero dal 2017. Via pure i diritti di impianto deivigneti, per i quali si applichera’ il nuovo regime a partiredal 2015.

bne/mau