Leggi razziali: Convegno al Senato. Grasso, furono un’infamia

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(askanews) – Roma, 19 nov – ”Le infami leggi razziali,promulgate con Regio Decreto Legge il 17 novembre del 1938 eapprovate senza discussione e per acclamazione alla Camera il14 dicembre dello stesso anno passarono dal Parlamento espero che oggi, con questo incontro che si svolge in Senato,si possa riparare simbolicamente una cosi’ grave ferita, uncosi’ grave errore dei nostri predecessori”. E’ con questeparole che il presidente del Senato, Pietro Grasso ha volutointrodurre il convegno ”a 75 anni dalla promulagazione delleleggi razziste nel Parlamento italiano: Rita Levi Montalcini,da perseguitata a senatrice a vita” che si svolge a PalazzoGiustiniani. Alla giornata di ricordo hanno partecipato ancheil presidente dell’Unione delle comunita’ ebraiche italiane,Renzo Gattegna, il presidente della Comunita’ ebraica diRoma, Riccardo Pacifici, la docente Donatella Di Cesare, lanipote della senatrice a vita, Piera Levi Montalcini e PieroTerracina, ex deportato ad Auschwitz.

Il convegno e’ stato l’occasione per affrontare anche iltema della legge contro il negazionismo, che sta discutendoil nostro Parlamento.

”Sono convinto che la legge passera’ – ha detto Pacifici- e se non sara’ all’unanimita’, paradossalmente saremo anchepiu ‘contenti, perche’ i nostri maestri ammoniscono chequando una decisione e’ unanime e’ figlia di un sentimentoemotivo. Quindi ben vengano i contrari, perche’ alla finenobilitano la discussione”.

”Con le leggi razziali si consumo’ il tradimento delloStato italiano e della monarchia contro i suoi cittadiniebraici – ha sottolineato dal canto suo Gattegna – ma se allaCamera allora nessuno oso’ contrastare il potere fascista, alSenato alcuni senatori furono protagonisti del dissenso. Siapure solo 10 su 174 senatori disertarono l’Aula o votaronocontro quelle leggi, consegnando cosi’ una fiammella disperanza”.

”Oggi e’ ancora aperto il dibattito sul negazionismo – haproseguito il presidente dell’Unione delle comunita’ ebraicheitaliane – da parte di alcuni intellettuali si avanzano dubbisull’opportunita’ di sanzionare quello che viene ritenuto unreato di opinione. Mi preme in questa sede sottoporre il miopunto di vista: l’arma principale contro il negazionismo echi lo pratica e’ l’arma della cultura. Mostrare ai ragazzicio’ che e’ stato sara’ la carta principale che potremogiocare contro chi nega. E gli esempi dell’Ungheria e dellaGrecia ci dicono che il pericolo non e’ lontano”.

Gattegna ha posto l’accento su come ”il negazionismo nonsia una categoria del pensiero ma sia contiguo al neofascismoe al neonazismo: e’ puro e semplice antisemitismo, e cometale va trattato. Per questo la legge contro il negazionismoe’ utile, sia per dimostrate che lo Stato italiano ripudiaquelle idee, fino a sanzionare chi le asseconda, sia performare i suoi anticorpi, quelli della cultura”.

E non a caso e’ stato proprio l’amore per la cultura cheha contraddistinto la storia e la vita di Rita LeviMontalcini, che proprio oggi viene ricordata dal convegno. ”Di quanta intelligenza, di quanta forza, di quantepotenzialita’ l’Italia si e’ privata con quelle leggivergognose che hanno condannato prima all’esilio, poi allaprigionia e alla morte, una parte della sua popolazione?” sie’ chiesto ancora Grasso, che ha tributato alla senatrice ilricordo e il riconoscimento di una grandissima forza. Fu”una piccola grande donna la cui immagine e personalita’rimangono parte integrante di un secolo di storia, nei campidella cultura, della scienza e dell’impegno politico esociale”, come restano vivi ”il suo attaccamento ai valoridella liberta’, la sua profonda fede democratica e la suadedizione alle istituzioni”, come il suo ”monito acontinuare a investire energie e risorse nella ricercascientifica”.

”La conoscenza, diceva la senatrice Montalcini – haconcluso Grasso -, deve essere considerata come un obbligomorale di tutti gli individui, sia come essere umani e ancordi piu’ in qualita’ di scienziati ed educatori”.

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