Province: Saitta, plebiscito comuni torinesi contro riforma Delrio

43 2, 1335 -

(askanews) – Torino, 13 nov – Oltre 250, dei 315 sindaci dellaprovincia di Torino, hanno manifestato la loro contrarieta’al ddl svuota province che a Torino prevede la costituzionedella citta’ metropolitana. ”Un plebiscito”, lo ha definitoil presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta cheanche come presidente dell’Upi e’ stato in prima fila controla riforma Delrio. Saitta ha reso noto questa mattina di avermandato una mail ai sindaci della provincia manifestando lesue riserve sulla proposta del governo ”se anche voi lapensate cosi’ – ha scritto Saitta – vedremo di farlamodificare”. Tra mail di risposta e telefonate, in poche oreoltre l’80% dei comuni coinvolti, ha dato la sua adesione:”C’e’ uno spaccato dell’Italia – dice Saitta, che haracolto le mail in un opuscolo – valutazioni precise, giudizicritici nei confronti del governo del ministro e dell’Anci”,aggiunge ricordando che il presidente Fassino aveva sostenutoche i sindaci erano d’accordo con la riforma. ”Si rompe untabu’ – dichiara Saitta: Non e’ certo una questione personalenei confronti di Fassino – ha proseguito – ma spero chenella sua veste di presidente nazionale dell’Anci ne vogliatenere conto e spieghi finalmente al ministro Delrio che ilgoverno su questo provvedimento non ha il consenso”. Lecritiche di Saitta gia’ manifestate in questi mesi, partonodal fatto che il sindaco della citta’ capoluogo, vienenominato fino al 2017 sindaco della citta’ metropolitanasenza elezioni, avendo competenza su tutto il territorioprovinciale. ”Un podesta”’ lo ha gia’ definitopolemicamente Saitta, che rischia di ”indebolire edemarginare non solo vallate e montagne, ma anche laconurbazione stessa di Torino”.

Saitta ha annunciato che le mail dei sindaci dissidentiverranno inviate al governo, alla commissione affaricostituzionali, ai parlamentari della provincia ”perricordare che questa e’ la nostra realta’. Sappiamo che cisono ordini di scuderia da parte dei partiti, ma dovrannodecidere se e’ quello l’interesse piu’ forte oppure quellidelle comunita’ locali . La manderemo anche al presidentedell’Anci – ha detto poi Saitta – rendendoci conto che questopuo’ creare qualche problema, ma l’Anci non puo’ esseresoltanto l’associazione dei grandi comuni, e qui c’e’ ladimostrazione”. Saitta ha ricordato che la Corte dei Contiin commissione affari costituzionali ha espresso perplessita’sui risparmi possibili della riforma. In appoggio a Saittaanche il presidente delle province piemontesi Massimo Nobili,presidente Pdl della provincia di Verbania, che ha annunciatoche un’iniziativa simile di consultazione dei comuni sara’fatta in tutte le altre sette province piemontesi, cosi’ comeSaitta la proporra’ in sede Upi. ”Sembra che questa propostasia stata scritta dai grandi burocrati dello stato che nonvogliono essere toccati – ha osservato Saitta – In quantosvuota un po’ le province, ma non tocca gli organi perifericidello Stato”. Tra le modifiche richieste l’elezione direttae la rappresentanza di tutti i comuni, non soltanto quellisueriori a 15mla abitanti.

Saitta ha infine ricordato che la vera riforma su cui avevanogia’a’ lavorato in passato le province era qulla indicata dalgoverno Monti per un accorpamento che in Piemonte avrebbedimezzato gli enti da 8 a 4.

eg/rus