Crisi: Boldrini, ripartire da Grecia per pensare Europa

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(askanews) – Roma, 12 nov – ”Ho visto un paese veramente incrisi. Un paese in cui a detta degli operatori, dei medici,ci sono seri problemi per tutti”. Lo afferma la presidentedella Camera, Laura Boldrini, in un’intervista a Ballaro’, aproposito della sua visita ufficiale in Grecia.

”Ad esempio c’e’ il 30% della popolazione che non ha piu’accesso alle cure sanitarie gratuite, il che significa che seuna giovane disoccupata deve partorire e va in ospedale, devepagare almeno mille euro per avere il certificato medico eper il certificato di nascita del bambino. Questo – continuaBoldrini – crea molti problemi evidentemente. Ci parlano dimalati di diabete che arrivano in ospedale per farsi tagliaregli arti perche’ non avevano i soldi per le cure. Ci parlanodi malattie che erano sparite e che oggi, purtroppo, sonoritornate. Le malattie della poverta’. Cosi’ come e’aumentato molto il numero dei bambini abbandonati: nel girodi un anno c’e’ stato un raddoppio, come ci hanno detto iresponsabili degli orfanatrofi. Abbiamo una fotografia di unpaese che sta pagando un prezzo altissimo e io ritengo chenel concepire oggi l’Europa del futuro, noi dovremmo partiredagli ospedali e dagli orfanatrofi della Grecia. Da quibisogna ripartire per pensare l’Europa”.

”Questa e’ una crisi che non colpisce solo le fasce piu’vulnerabili. Questa e’ una crisi che colpisce vivamente ancheil ceto medio. Si vede proprio un calo drastico nello stiledi vita, negli standards. Basta andare nelle citta’ e sivedono moltissimi negozi chiusi. Quindi c’e’ stato proprio unradicale impoverimento della societa’ greca”, spiegaBoldrini.

Si puo’ pensare a un intervento di emergenza, come quandoci sono i terremoti, le alluvioni? ”No”, risponde Boldrinispiegando che ”il problema qui e’ strutturale nonemergenziale. Certo si vive un momento duro, grave ma non e’la risposta emergenziale che bisogna cercare. Qui bisognacercare una risposta strutturale, riuscire ad affiancare allemisure di austerity le misure della crescita, il rilanciodell’occupazione specialmente quella giovanile. Parliamo diun paese come la Grecia dove la disoccupazione giovanile e’del 65% e quella generale del 27%. Questi sono dati veramenteallarmanti. Allora io credo che per riuscire ad influenzarele istituzioni europee sia necessario oggi fare un frontecomune. Paesi che hanno piu’ o meno le stesse istanze possanofare in modo che queste istanze vengano fatte presenti conforza e anche tenute nella dovuta considerazione”.

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