Nassiriya: maresciallo superstite, abbandonati da Stato. No a medaglie

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(askanews) – Roma, 11 nov – ”Lo Stato non ha fatto nulla pernoi. Oggi capisco chi diceva 10,100,1000 Nassiriya”. E’ losfogo, ai microfoni di ”A Ciascuno Il Suo” di Radio 24, diRiccardo Saccotelli, maresciallo dei carabinieri in congedo,sopravvissuto alla strage di 10 anni fa alla base italiana inIraq. Ha riportato ferite e per questo ora e’ in congedo. Luinon ha voluto la medaglia d’ordo, perche’ ”e’ un’offesa allamia dignita’. Quella medaglia non vale niente, perche’ loStato si e’ comportato in modo ambiguo. I tre generaliindagati (e poi assolti, ndr) hanno ricevuto la piu’ altaonorificenza, l’ordine militare e il Cavalierato dellaRepubblica, a processo ancora in corso. E hanno ricevuto leonorificenze per eventi bellici, anche se nei processi ireati erano stati derubricati a tempo di pace”.

Saccotelli racconta che ”prima dell’attentato a maggio2003 doveva andare in avanzamento. Invece non ci sono maiandato, mentre gli indagati si’. Oggi capisco chi diceva10,100, 1000 Nassiriya. Inizialmente mi rattristavo, ora licapisco, perche’ lo Stato mi ha abbandonato, nessun premierha mai voluto incontrare i feriti”.

Quanto alla sicurezza della base, al centro del processo,Saccotelli ricorda con Radio2 4 che ”la sera prima dellattentato, una delle vittime aveva previsto che i prossimisaremmo stati noi. Noi – dice – eravamo li’ a difendere inostri politici. E mi fa ridere che si dica che non sipossano dare medaglie perche’ non era in tempo di guerra”.

red/mpd