Pd: Renzi scrive agli iscritti, tocca a noi cambiare verso (1 Upd)

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(askanews) – Roma, 9 nov – ”Scrivo questa lettera a persone icui indirizzi sono stati forniti dalla sede nazionale delPartito Democratico. Mi scuso dunque se entro nelle caselledi posta elettronica di persone che non sempre conosco.

Vorrei trasmettere pero’ con forza, con grinta, condeterminazione l’idea dell’urgenza e della possibilita”’.

Cosi’ comincia la lunga lettera inviata dal candidato allasegreteria del Pd, Matteo Renzi, ha inviato agli iscritti delpartito in vista del Congressio dell’8 dicembre.

”L’Italia deve cambiare. Deve cambiare profondamente laburocrazia, la giustizia, il fisco, il sistema di scuolauniversita’ ricerca. Solo cosi’ cresceranno le occasioni dilavoro per i nostri giovani e per chi e’ rimasto coinvolto -magari a cinquant’anni – in una delle tante crisi aziendaliin corso. E solo cosi’ torneremo a essere degni di noistessi. Perche’ la Costituzione – ha sottolineato Renzi -dice che siamo una Repubblica democratica fondata sullavoro.

Ma in questi anni l’hanno spesso avuta vinta quelli checampano di rendita, non chi vive di lavoro”.

Secondo il sindaco di Firenze ”l’Italia puo’ cambiare.

Non e’ vero che siamo spacciati, che decidono tutto inEuropa, che possiamo solo seguire la tecnocrazia. Tocca a noiprovarci. Tocca a noi cambiare verso. Tocca a noi:straordinaria, angosciante, magnifica responsabilita’. Ildestino del nostro Paese e’ nelle mani di chi legge questalettera, di chi va a votare, di chi fa delle proposte. Nontutto e’ spacciato, anzi. Dare un’opportunita’ all’Italiadipende da noi. Pero’ – scrive Renzi – servono idee chiare,servono donne e uomini capaci di realizzarle. Serve lapolitica, insomma. In tanti dicono che dobbiamo diminuire iltasso di politica. No. C’e’ bisogno di piu’ politica. Piu’politica, ma meno politici, meno costi e posti di un sistemache in questi anni ha moltiplicato le poltrone ma hadiminuito i voti”. ”Troppi cittadini – scrive ancora il sindaco di Firenze -sono stanchi e purtroppo in Italia il primo partito e’ quellodegli astenuti. E servono i voti degli italiani: quei votiche non abbiamo saputo prendere alle ultime elezioni.

Tra di noi c’e’ chi dice che e’ meglio perdere restandopochi, che vincere aprendosi e convincendo gli altri: iocredo che sia importante costruire un PD capace di vincere edi convincere. Altrimenti non facciamo politica: facciamofilosofia, sociologia, cultura ma non politica. Un Partitocorre per vincere, non per partecipare: noi – aggiunge -puntiamo alle elezioni, non alle Olimpiadi. Il PartitoDemocratico e’ oggi l’unica vera grande speranza perche’questo cambiamento sia radicale, serio, profondo. Tocca anoi, nessuno si tiri indietro. Se non lo facciamo noi,nessuno lo fara’ al posto nostro”.

Renzi spiega poi di essersi candidato perche’ ”vorrei chequesta comunita’ di donne e uomini, che questo popolosconfitto alle ultime elezioni, che questo gruppo dicittadini provasse finalmente a vincere per cambiarefinalmente l’Italia. Senza gli intrighi del passato, dovequando abbiamo vinto abbiamo mandato a casa i nostri leader.

Senza l’esasperata guerra di correnti: giudichiamo le personesulla base delle loro idee, non della loro appartenenza asingoli gruppi interni. Ho detto piu’ volte che questodiscorso vale innanzitutto per chi si professa ‘renziano’:voglio che ci chiamiamo con il nome proprio di persona, noncon il cognome altrui di corrente”.

Renzi ricorda che, in passato, ”cio’ che ho promesso, poil’ho mantenuto. Mi hanno insegnato che quando ci si candidaoltre a dire: Io vorrei fare, bisogna anche dire: Io inquesti anni ho fatto. Ho anche fatto tanti errori. Penso chesia piu’ bello sbagliare e ripartire che restare allafinestra limitandosi a criticare gli altri. Ho conosciuto ilsapore della sconfitta, come lo scorso anno quando ho persoil ballottaggio delle primarie contro Bersani: in quel casoho rifiutato tutte le proposte di premio di consolazione esono rimasto al mio posto. Oggi – incalza – mi candido conuna mozione titolata ”L’Italia cambia verso” in cui sonocontenute ”le idee che vorremmo realizzare con il PD didomani. Per adesso difendo ovunque, anche sulla stampa e intv, il PD di oggi. Chi in queste settimane spara nel mucchiodicendo che ci sono casi anomali nel tesseramento dovrebbefare i nomi e i cognomi delle singole localita’. Altrimentidiamo l’impressione che 370 mila persone che vanno a votaresono 370 mila imbroglioni. Non e’ cosi’. Se ci sonoimbroglioni, si prendono e si cacciano. Ma non si fa di tuttal’erba un fascio. E io difendo la dignita’ delle centinaia dimigliaia di persone perbene che vanno a votare al congressoprima (solo i tesserati) e alle primarie dopo (tutti).

Difendo in particolar modo la dignita’ di chi non vota perme: cosi’ deve fare il responsabile di una comunita’. Se viva- aggiunge il sindaco di Firenze – vi propongo di restarein contatto, creando un comitato o semplicemente mandandomiun email a matteo@matteorenzi.it con idee e proposte” ”Inogni caso vi aspetto nei seggi del partito, per gli iscritti,fino a domenica 17 novembre. E aspetto tutti domenica 8dicembre alle primarie. Molti ironizzano sul fatto che noifacciamo le primarie, sui nostri confronti e talvolta anchesui nostri scontri. Ma noi siamo gli unici in Italia cheinvitano centinaia di migliaia di persone a uscire di casa emettersi in gioco. A provarci davvero. A essere cittadini,non solo utenti. Giochiamo a carte scoperte, noi.

Perche’ ce lo possiamo permettere: siamo un PartitoDemocratico, di nome e di fatto”, conclude Renzi.

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