Pd: scontro su tessere e percentuali a un mese da primarie e Congresso

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(askanews) – Roma, 5 nov – ”Renzi-Cuperlo, guerra dei voti”, titola oggi ”l’Unita”’ riferendosi all’andamento dei congressi di Circolo e alle polemiche interne al Pd. Alle 17,30 e’ fissata la riunione di segreteria con Guglielmo Epifani, a cui seguira’ quella della Commissione che segue l’andamento dei congressi. Spettera’ ai due organismi tentare la mediazione nella guerra di cifre a poco piu’ di un mese dal Congresso nazionale dell’8 dicembre, quando si terranno le primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale. Alle 12 ci sara’ intanto la conferenza stampa sulla ”campagna di comunicazione per le primarie” con la presentazione di un sito apposito. A far salire ulteriormente la tensione nel Pd ci ha pensato un comunicato diffuso ieri pomeriggio dal Comitato che sostiene la candidatura di Gianni Cuperlo: ”Dai dati in nostro possesso circa 250 mila persone hanno espresso il loro voto e si conferma che piu’ del 50% ha espresso la propria fiducia a candidati che sostengono Cuperlo alla segreteria nazionale”. Secondo questi dati, prosegue la nota, ”possiamo affermare che ci sono 49 candidati segretari che sostengono la candidatura di Cuperlo alla segreteria nazionale del Pd; 35 candidati segretari che sostengono Matteo Renzi e 1 candidato segretario che sostiene Pippo Civati. Ci sono poi 7 segretari che non hanno ancora espresso la loro preferenza per il candidato a segretario nazionale”. Replica Stefano Bonaccini, coordinatore della campagna congressuale di Renzi: ”I dati diffusi dai cuperliani sono falsi”. I renziani ricordano inoltre che a livello territoriale non e’ obbligatorio far riferimento alle mozioni nazionali per esprimere il proprio voto a favore di un candidato alla segreteria. Lo stesso Renzi fa sapere di aver votato a favore di un cuperliano a Firenze. Usando il criterio dei cuperlani, sottolineano i renziani, i segretari che fanno riferimento al sindaco di Firenze sarebbero comunque 47, mentre quelli che si riconoscono nella mozione di Cuperlo 38. Renzi ha nei giorni scorsi ricordato che ”il segretario viene eletto con le primarie”, quindi i dati territoriali non avrebbero grande importanza per il risultato finale. Secondo i sondaggi, concludono i renziani, nelle primarie in cui voteranno iscritti e non iscritti al Pd la percentuale a favore di Renzi oscilla intorno al 70%. Difficile dire chi abbia ragione nella guerra dei numeri. I sostenitori di Cuperlo puntano alla vittoria nei congressi di Circolo in modo da determinare un risultato in cui ci sarebbe un segretario che puo’ contare sulla maggioranza degli iscritti e un altro segretario eletto dalle primarie dove non votano solo gli iscritti. Se si raggiungesse questo obiettivo, la polemica interna potrebbe crescere ancora intorno alla tesi che il segretario del Pd non puo’ avere doppi incarichi (sindaco di Firenze o premier), ma deve occuparsi solo del partito come auspica Cuperlo. A questa guerra sui dati congressuali si aggiunge quella sulle tessere che contribuirebbe a falsare i dati. Il regolamento congressuale prevede infatti che ci possa iscrivere nei Circoli lo stesso giorno in cui si svolge il congresso territoriale. Dichiara a SkyTg24 Cuperlo, che vorrebbe lo stop al tesseramento in modo da arginare il fenomeno: ”Sono letteralmente angosciato perche’ il problema ha a che fare con una trasformazione del modo di essere di un partito che deve garantire qualita’, prestigio, trasparenza”. Sono decine i casi sottoposti a Luigi Berlinguer, presidente della Commissione dei garanti. Spiccano quelli di Frosinone, Trapani, Messina, Asti, Cosenza, Empoli, Bari, Lecce. Dichiara Pippo Civati, che secondo alcune indiscrezioni nei prossimi giorni potrebbe ottenere il consenso dell’area piddina che fa riferimento a Rosy Bindi: ”Il problema l’avevo denunciato io quindici giorni fa. Diamo l’immagine di un partito in cui la corsa per il potere e’ piu’ importante del rispetto delle regole. Spero che si prendano provvedimenti e si annullino i congressi nelle situazioni piu’ drammatiche”. I renziani sono del parere che il tesseramento non vada bloccato, perche’ ”non si possono cambiare le regole in corso d’opera”. I casi di rigonfiamento delle tessere riguarderebbero tutti gli sfidanti in corsa per la segreteria del Pd. ”Chi fa furberie, al limite dell’illecito, nel tesseramento e’ un cialtrone. Da questa situazione il Pd viene ferito. Fermare tutto? Sarebbe una foglia di fico che serve solo a lavarsi la coscienza”, e’ l’opinione di Gianni Pittella, uno degli sfidanti. A rendere infuocato il dibattito interno al Pd ci pensa pure l’uscita del libro ”Giorni bugiardi” di Stefano Di Traglia, portavoce di Pier Luigi Bersani, e Chiara Geloni, direttore di Youdem, la Tv del partito. Il volume ricostruisce le giornate seguite alle elezioni dello scorso febbraio illustrando minuziosamente il presunto complotto ad opera di Massimo D’Alema e Matteo Renzi per emarginare Bersani e sconfiggere il suo tentativo di formare un governo con il M5S. gar/sam/