Disabili: Sparks, laboratorio transnazionale per nuovi modelli di cura

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(askanews) – Roma, 5 nov – E’ stato presentato oggi al Senato ilprogetto ‘Sparks’ per lo sviluppo di nuovi modelli di curaper le disabilita’, psichiche e fisiche, che ha ottenuto ilriconoscimento e il finanziamento per il prossimo biennio daparte dell’Unione europea. Si tratta di un progettotransnazionale, che coinvolge 5 Paesi, tra cui l’Italia.

Insieme a noi figurano come promotori anche Francia,Slovacchia, Ungheria e Regno Unito.

Sparks e’ un programma di scambio e ricerca basatosull’integrazione di pratiche somatiche, creativita’,autoapprendimento, nell’ottica di un globale processo didemocratizzazione della salute. Insieme all’italiana Lebennuova (con sede a Tuscania, Viterbo) partecipano al progettoaltre quattro organizzazioni attive nell’educazione almovimento somatico: Soma (Francia), Babyfit (Slovacchia),ArtMan (Ungheria), Embody Move Association (Regno Unito).

La senatrice Pd, Donatella Albano intervenendo allaconferenza stampa che si e’ svolta in Sala Nassiriya, haposto l’accento sulla necessita’, soprattutto in ambitosociale e sanitario, di non perdere il treno deifinanziamenti che l’Europa mette a disposizione dei paesiappartenenti all’Unione. ”L’Italia ogni anno non utilizzamiliardi di euro perche’ sono scarsi i servizi diinformazione all’accesso dei fondi e alla realizzazione deiprogetti – ha posto in rilievo Albano -. Complessivamente,tra fondi nazionali ed europei, la dotazione italianaammonta, fino al 2016, a 60 miliardi di euro che servono afinanziare sia opere infrastrutturali sia la formazione,interventi per il sociale, l’occupazione, l’istruzione edaltro, ma dal 2007 l’Italia ha speso 18,3 miliardi di euro eper gli anni 2013-2015 restano da spendere altri 31,2miliardi. L’Italia ha speso, fino ad oggi, solo il 37% degliimporti disponibili”.

Dal canto suo la direttrice di Leben nuova e dei programmiformativi BMC in Italia, Gloria Desideri ha evidenziato comeil finanziamento dell’Ue costituisca un riconoscimento allavoro fin qui svolto da tutti i partner del progetto che daanni sperimentano, nel campo della disabilita’, modalita’ dicura che non si rifanno a protocolli specifici ma adottanoapprocci sempre diversi a seconda dell’eta’, delle patologie,dell’ambiente familiare di provenienza.

”Le azioni che, come squadra di lavoro, prevediamo inItalia – ha precisato Gloria Desideri – comprendono visite eincontri presso istituzioni sanitarie e scolastiche,associazioni e realta’ territoriali dove alcuni di noioperano e seguono gruppi o casi individuali di persone conbisogni speciali, conferenze dimostrative, seminari”.

”Il nostro e’ un lavoro a lungo termine – ha sottolineato- che andra’ avanti oltre i due anni previsti dalfinanziamento. La stessa UE ci ha incoraggiato a mettere apunto nuovi programmi e metodi di formazione con l’obiettivodi arrivare a una inclusione dei saperi e dei diversiapprocci per aprirci al trattamento di nuove disabilita”’.

All’incontro erano presenti anche Thomas Greil, inrappresentanza di Soma, partner francese, e MaddalenaInsogna, fisioterapista con esperienza trentennale nellariabilitazione neuro-pediatrica nel servizio pubblicosanitario e impegnata nella formazione BMC, in rappresentanzadell’Unita’ Operativa Complessa di NPI della AUSL diViterbo.

njb