Camera: M5S, Boldrini regina casta. Dice ‘no’ a tetto stipendi d’oro

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(askanews) – Roma, 5 nov – ”L’Ufficio di Presidenza della Cameradice ‘no’ al tetto agli stipendi d’oro e al limite di duratadegli incarichi apicali. La presidente Laura Boldrini siassume cosi’ la responsabilita’ di difendere a spada trattaprivilegi inaccettabili impedendo, in modo del tuttoarbitrario, l’introduzione dei principi sacrosanti di equita’e trasparenza”. Cosi’ i deputati del Movimento 5 Stellenell’Ufficio di presidenza, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaroe Claudia Mannino. ”Nel quadro di una piu’ ampia operazione di riforma delbilancio della Camera – aggiungono – il Movimento 5 Stelleha chiesto, con due ordini del giorno, di adeguare lecondizioni retributive e contrattuali di Montecitorio alresto del mondo. Ovvero, di avvicinare semplicemente ladisciplina vigente nello ‘stato libero di Montecitorio’ aquella prevista dalla disciplina di diritto comune. Abbiamoproposto, quindi, di introdurre il limite alle retribuzionigia’ previsto per tutta la pubblica amministrazione, in mododa porre un freno ai trattamenti economici di cui godono idirigenti della Camera”. ”Ma l’ufficio di presidenza -sottolineano – ha detto ‘no’e quindi, ad esempio, il Segretario generale continuera’ apercepire circa 600mila euro ogni anno per un mandatosostanzialmente vitalizio, caso unico nella pubblicaamministrazione”. ”E’ una sorta di Cardinale Richelieudelle istituzioni – commentano i deputati – per questo a nomedel M5S abbiamo chiesto di porre un limite temporale alladurata dell’incarico e di prevedere procedure comparative ecompetitive per la sua attribuzione”. ”Con la complicita’ della corte dei partiti di centro,destra e sinistra, l’Ufficio di Presidenza ha respinto lenostre istanze – concludono – alimentando di fatto il sistemadi potere aristocratico e affiliazione politica su cui siregge la Camera ”. com-brm/gbt