Legge stabilita’: Brunetta, e le vitamine per lo sviluppo?

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(askanews) – Roma, 4 nov – ”Dal quadro macroeconomico che emergedalla Legge di stabilita’ presentata dal governo manca deltutto la parte sviluppo. Chi la scrivera? Il Parlamento, ipartiti, il governo? Sulla casa, non nel senso delle tasse,ma nel senso di politiche per la casa, cosa ci si deveaspettare?”. Sono le domande sulla legge di stabilita’ chepone in una nota il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta.

Quindi Brunetta prosegue con una lunga serie di quesiti, trai quali: ”Cosa pensa il governo dell’idea, che il Pdl avevalanciato, di un grande piano che parta dal riscatto dellecase popolari di Iacp e Comuni da parte degli inquilini? -prosegue Brunetta – E che fine ha fatto, sempre nelleintenzioni del governo, quel grande progetto, che sempre ilPdL aveva suggerito, per il rilancio e lo sviluppo dellafiliera del turismo, in una visione integrata? E del piano diristrutturazione ed eventuale costruzione di nuovi impianti ecomplessi sportivi multi-funzionali? Che fine ha fatto quelprogetto di messa in sicurezza del territorio, magariattraverso moderne forme assicurative sulle calamita’naturali? Che fine ha fatto la riforma dell’Iva? E che fineha fatto tutta la tematica sulla produttivita’ del lavoro,dalla contrattazione aziendale di secondo livello alladetassazione degli straordinari, dopo il definanziamento deifondi individuati dalla Legge di stabilita’ dell’annoscorso?”. ”Forse il governo pensa che tutti questiprovvedimenti – conclude l’esponente del Pdl – dovrannoessere scritte sotto forma di emendamenti in un paio disettimane al Senato, quando il ministero dell’Economia non cie’ riuscito in 6 mesi di governo? Misteri su cui riflettere,presidente Letta, e su cui fare amaramente autocritica, senzatirare in ballo la crisi di fine settembre”.

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