Governo: attesa per mosse Berlusconi. Intanto scoppia caso Cancellieri

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(askanews) – Roma, 1 nov – Consiglio nazionale del Pdl anticipato al 16 o al 24 novembre. E’ in quella sede che potrebbe esserci la frattura definitiva tra lealisti e governativi, perche’ Silvio Berlusconi – lo ha annunciato con una nota – chiedera’ di sottoscrivere il documento politico che fa rinascere Forza Italia. Il Cavaliere passera’ il ponte festivo che inizia oggi a fare i conti. Deve decidere se l’apertura della crisi di governo puo’ essere un percorso credibile: quanti parlamentari sono disposti a seguirlo e quanti invece ritengono che quella soluzione sia da scoraggiare? ”La partita e’ ben lontana dal fischio finale, perche’ la sentenza che mi ha condannato e’ fondata su delle falsita’, e sara’ ribaltata molto presto”, dichiara nel frattempo il Cavaliere a Bruno Vespa che sta preparando il suo tradizionale libro di fine anno. Aggiunge l’ex premier: ”Hanno commesso un autogol. Gli italiani hanno capito che vogliono eliminarmi per sempre dalla vita politica perche’ mi considerano l’ultimo ostacolo alla definitiva presa del potere da parte della sinistra”. Ventidue senatori del Pdl, che si definiscono ”innovatori” e si riconoscono nelle posizioni moderate di Angelino Alfano, hanno preso l’iniziativa di inviare una lettera a Pietro Grasso, presidente del Senato: ”Il parere della Giunta per il regolamento sul voto palese, oltre che tecnicamente infondato, contravviene alle regole della correttezza istituzionale. Non vi puo’ essere infatti alcun dubbio sul fatto che il tipo di votazione in esame riguardi una persona e debba avvenire a scrutinio segreto”. Seguono una serie di argomentazioni a favore del voto segreto e la richiesta al presidente Grasso affinche’ si adoperi per assumere le decisioni che il regolamento gli assegna ”per garantire il rispetto delle regole di votazione disattendendo il parere non vincolante della Giunta”. La data del voto in Aula sulla decadenza di Berlusconi sara’ decisa martedi’ prossimo dalla conferenza dei capigruppo del Senato. Se non si raggiungera’ l’accordo sul voto nei prossimi giorni, il calendario dei lavori potrebbe essere votato dall’Aula. Mentre il premier Enrico Letta ostenta sicurezza in una intervista che compare oggi su ”la Stampa” nella quale mette in guardia dai populismi europei che rischiano di distruggere l’Europa e ribadisce che la sua linea e’ quella di separare le singole vicende giudiziarie dall’azione di governo, scoppia un caso Annamaria Cancellieri nell’esecutivo. ”Qualsiasi cosa io possa fare, conta su di me. Non lo so cosa possa fare, pero’ guarda sono veramente dispiaciuta”, in questo modo il ministro della Giustizia, in una telefonata intercettata dalla Guardia di finanza di Torino, si rivolge alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, il 17 luglio scorso a poche ore dal provvedimento che, nell’ambito dell’inchiesta Fonsai, dispose gli arresti domiciliari per l’ingegnere. Il guardasigilli avrebbe assicurato un interessamento alle condizioni di salute di Giulia, figlia di Ligresti, che in quel momento si trovava in carcere. Nessuna interferenza con le decisioni degli organi giudiziari sul caso di Giulia Ligresti ma ”solo un intervento doveroso finalizzato ad impedire eventuali gesti auto lesivi”, precisa il ministro della Giustizia in una lettera inviata ai capigruppo di Camera e Senato. ”Naturalmente – conclude – sono pronta a riferire in Parlamento, ove richiesta, per poter dare ogni chiarimento che si rendesse necessario”. Cancellieri non nega la circostanza di aver ricevuto una telefonata da parte di Antonino Ligresti (fratello di Salvatore), preoccupato per la salute della nipote Giulia, che aveva sofferto di anoressia e che in cella rifiutava il cibo. ”E’ opportuno che il ministro Cancellieri chiarisca il senso delle parole da lei proferite nel corso di una telefonata con Gabriella Fragni. Bisogna fugare ogni dubbio che possano esistere detenuti di serie A e di serie B”, dichiara Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd. ”Se e’ vero quello che e’ stato pubblicato, il M5S chiede che il ministro Cancellieri si dimetta. Se questa storia e’ vera, si tratta davvero un fatto gravissimo”, e’ la posizione di Alfonso Bonafede, M5S, vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio. ”Il ministro riferisca in Aula al Senato su quanto accaduto e spieghi a tutti i cittadini se quelli che possono vantare la sua amicizia sono un pochino piu’ uguali degli altri”, chiede Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord a palazzo Madama. Commenti di altro tenore da parte di esponenti del Pdl. ”Il ministro Cancellieri va solo lodata per essersi attivata sul caso costituito dall’anoressia di Giulia Ligresti che ha poi seguito l’iter amministrativo regolare”, argomenta Fabrizio Cicchitto. ”Ho espresso solidarieta’ al ministro della Giustizia per una vicenda strumentalizzata ad arte”, fa sapere Angelino Alfano, vicepremier e ministro degli Interni. gar/sam/