Editoria: Legnini, dopo Legge stabilita’ norma su diritto d’autore

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(askanews) – Roma, 28 ott – ”L’editoria italiana ha subito glieffetti durissimi della recessione e della rivoluzionedigitale, due macrocause che hanno piegato e profondamentecambiato il settore, insieme anche al drastico calo dellacontribuzione pubblica”. Lo ha affermato il sottosegretarioalla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, ,Giovanni Legnini, intervenuto questa mattina a Venezia, agliStati generali dell’informazione Veneta.

”Abbiamo affrontato tale situazione straordinariainnanzitutto innovando nel metodo, chiamando tutti gli attoridella filiera a progettare insieme a noi un percorso disostegno all’innovazione e di contrasto alla crisi. Il primorisultato – ha spiegato Legnini – e’ la norma inserita nellalegge di stabilita’, che punta su innovazione, giovani,ammortizzatori e uscita. Ma dopo questa legge, ci sara’bisogno di un ulteriore intervento normativo che affronti glialtri punti dell’intesa raggiunta ad agosto. Ad esempio,quello controverso del diritto d’autore. Se ne parla in tuttoil mondo, altri Paesi hanno gia’ fatto un interventonormativo, ora dobbiamo farlo anche noi. Il rispetto delleregole vale per tutti, anche per chi fa un lavoro prezioso eimportante come i motori di ricerca”. Il sottosegretario spiega: ”Ci sara’ dunque una norma chepreveda, innanzitutto, il riconoscimento del dirittod’autore, il rinvio a un accordo tra le parti obbligatorio,in mancanza del quale arrivera’ l’intervento sostitutivodell’Agcom. Per esempio quello sulla liberalizzazione delleedicole, che noi vorremmo sospendere per difendere ilpresidio di democrazia che le trentamila edicole italianerappresentano sul territorio. O quello sul decreto attuativodell’equo compenso, su cui, soprattutto i giovani, lancianogrida di dolore ripetute. Anche qui ho chiesto alle parti disedersi a un tavolo ma siccome il tempo passa e l’accordo nonsi trova non posso non intervenire: questo provvedimento vaattuato, dobbiamo fare qualcosa, perche’ non e’ possibiletale situazione, e’ una questione di civilta’, di rispettodella qualita’ del lavoro giornalistico”. Legnini ha quindi affermato che tutto cio’ non sara’ancora sufficiente per rilanciare l’editoria: ”E’ una primarisposta dopo anni di arretramenti. Dopodiche’ c’e’ bisognoche l’editoria italiana si munisca di un progetto, di unpiano straordinario. La domanda di informazione cresce e sirivolge verso l’informazione gratuita, entrata ormai nellacultura soprattutto tra i giovani, ma cresce anche la domandadi approfondimento, di informazione di qualita’. Su questebasi, l’intero sistema deve essere protagonista di una nuovafase. La rivoluzione digitale e’ gia’ in atto, spetta a noidecidere se vogliamo governarla”.

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