Piccoli comuni: Anci, stop Patto stabilita’. Ddl fusioni ‘inadeguato’

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(askanews) – Firenze, 23 ott – I piccoli comuni italiani chiedono”l’immediata cancellazione del Patto di stabilita’ interno”e sottolineano che ”nessuno puo’ obbligarli a fondersi”,soprattutto in virtu’ del recente Ddl Delrio su fusioni eunioni di comuni definito ”inadeguato”.

Lo ha detto – riferisce una nota – il presidente di AnciToscana e sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, intervenendoin apertura della XIII conferenza nazionale Anci dei piccolicomuni, durante l’assemblea generale dell’Associazionenazionale comuni italiani in corso a Firenze.

”I piccoli comuni sono quelli maggiormente sofferenti,sono stati inseriti nel Patto di stabilita’ in manierasbagliata sia dal punto di vista finanziario, sia politicoistituzionale”, ha affermato Cosimi in riferimento allasituazione di estrema difficolta’ che attraversano i piccolicomuni italiani. ”Finanziariamente – ha aggiunto il sindaco di Livorno -in questo modo si paralizzano amministrazioni che gia’ hannograndissime difficolta’ , mentre dal punto di vista politico- istituzionale, se vogliamo spingere i piccoli comuni adavere una aggregazione per funzioni dobbiamo dare loroelementi incentivanti per poter spendere in maniera positivasui propri territori”. ”La cosa che chiederemo con forza con questa Assemblea -ha proseguito Cosimi – e’ l’immediata cancellazione del Pattodi stabilita’ interno per i piccoli comuni, non e’ possibileimmaginare di sottoporre alle stesse regole i piccoli Comunie le grandi citta”’. In questo quadro, secondo Cosimi ”bisogna costruire unasituazione di assoluta novita’, aiutare il percorso verso leunioni di comuni, aiutare chi vuole la fusione, aiutare acostruire le possibilita’ di dare servizi ai propricittadini. I piccoli comuni non chiedono niente di piu’ echiedono il rispetto istituzionale. Le fusioni non possonorealizzarsi come sistema di riduzione della rappresentanza,ma vanno decise dagli stessi territori, secondo le proprieesigenze. Nessuno puo’ obbligare i comuni a fondersi”. Proprio in merito a unioni e fusioni di comuni AnciToscana e regione Toscana (presente alla conferenzal’assessore regionale Vittorio Bugli) hanno condiviso undocumento toscano in cui si chiede, in sintesi, al governo,di fornire gli strumenti e quelle flessibilita’ necessarie alivello locale per chi decide di unirsi o fondersi. In particolare, secondo un comunicato congiunto di AnciToscana e regione Toscana il ddl Delrio (rispetto al qualeAnci Toscana e giunta regionale toscana stanno lavorando perpredisporre un pacchetto di emendamenti) detta norme”inadeguate ad affrontare importanti problemi organizzativie finanziari sia nella fase di avvio sia in quella diconsolidamento che, di fatto, impediscono il buonfunzionamento delle unioni e per quel che attiene le fusioninon facilitano i movimenti dei nuovi comuni”.

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