Datagate: Soro a Letta, accertare se spionaggio Nsa coinvolge italiani

74 5, 1327 -

(askanews) – Roma, 22 ott – In riferimento alle attivita’ di sorveglianza condotte dall’Agenzia nazionale per la sicurezza degli Stati uniti (Nsa), il Garante per la Privacy, Antonello Soro, ha inviato una lettera al presidente del consiglio, Enrico Letta, definendo ”indispensabile” da parte del governo di Roma accertare se le attivita’ di spionaggio della Nsa riguardino anche cittadini italiani, e chiedendogli di ”sostenere con forza” presso l’imminente consiglio dei capi di Stato e di governo Ue a Bruxelles, ”la necessita’ che l’Europa adotti il progetto di riforma” sul trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati, come prevede il regolamento adottato dalla Commissione europea nel gennaio 2012 e che ha ricevuto ieri il primo via libera dal Parlamento europeo. Secondo Soro l’adozione del regolamento europeo e’ necessaria ad ”assicurare una piu’ ampia tutela dei cittadini di fronte alle insidie ed ai pericoli che oggi sembrano provenire da un Paese alleato e di indiscussa tradizione democratica, ma che domani potrebbero venire da Stati che offrono sotto tali profili minori garanzie”. Nella missiva indirizzata a Letta il garante per la privacy sottolinea come l’adozione di regole comuni europee in materia di protezione dei dati rappresenti una ”questione centrale per dare impulso ad una costruzione europea, fondata sui diritti e sulle liberta’, oltre che sui vincoli economico finanziari. Tanto piu’ – afferma Soro – alla luce delle recenti rivelazioni sullo spionaggio informatico condotto dalla National security agency per motivi di interesse o sicurezza nazionale”. ”Il problema delle attivita’ di spionaggio della Nsa – prosegue il garante – rende indispensabile che il governo accerti, con tutti gli strumenti utili, se la raccolta, l’utilizzo e la conservazione di informazioni relative alle comunicazioni telefoniche e telematiche abbia coinvolto anche i cittadini italiani”. Per Soro e’, quindi, ”urgente predisporre efficaci strumenti di protezione dei dati personali e dei sistemi utilizzati per finalita’ di polizia e giustizia, anche nella consapevolezza dell’obiettivo europeo di rinforzare gli strumenti di cooperazione e scambio di dati in tali contesti”. ”A tal fine – conclude il garante nella sua lettera al presidente del Consiglio – colgo l’occasione per ribadire che non e’ stata ancora adottata la normativa di attuazione dei principi del Codice in materia di protezione dei dati personali relativamente ai trattamenti effettuati per fini di giustizia, polizia o sicurezza nazionale”. com-stt/mau