Governo: Bindi, Letta dimostri di non volere operazioni neo-centriste

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(askanews) – Roma, 17 ott – ”Nel nostro partito c’e’ statoqualcuno che ha tifato per uno spacchettamento del Pdl. A mioavviso tifare per una soluzione del genere e’ grave einopportuno. E denota una certa nostalgia da parte di unpezzo della nostra sinistra per i vecchi e nuovi progettineocentristi dalla quale mi auguro che Enrico Letta, prima opoi, prenda le distanze come sarebbe opportuno”. Lo affermal’ex presidente del Pd, Rosy Bindi, in un’intervista alFoglio.

”Inutile prendersi in giro – dice l’ex presidente del Pd,oggi candidato al ruolo di numero uno della commissioneAntimafia – perche’ il Pd, se non vuole diventare il Pds,dovrebbe gioire per il fallimento dell’operazionespacchettamento. Qui non si tratta di entrare nel meritodelle vicende che riguardano un altro partito. Significaguardare in faccia la realta’. E la realta’ ci dice che sedovessero nascere due gruppi separati, se il Pdl dovessedividersi, aumenterebbe esponenzialmente un rischio: quellodi incoraggiare un domani la nascita di una formazioned’ispirazione neocentrista”.

”Per non essere sospettabile di istinti neocentristiLetta non solo non deve piu’ invocare la nascita di gruppiautonomi nel Pdl ma deve anche smettere di tergiversareintorno al tema della legge elettorale. Non e’ pensabile chesi dica: la riforma elettorale va fatta alla fine di unpercorso di riforme istituzionali. Va fatta subito. Va fattaprima del tre dicembre, quando la Consulta si esprimera’sulla costituzionalita’ del porcellum. E francamenteaspettare ancora potrebbe fornire alibi a tutti coloro chepensano che non fare la legge elettorale sia solo un modo perallontanare il voto. Non funziona cosi’. E prima o poiqualcuno dovrebbe dire che il governo non si proteggespaccando gli avversari, uccidendo il bipolarismo e rinviandola legge elettorale”, conclude Bindi.

com-ceg