Diffamazione: Mule'(Panorama), e’ una bella giornata per la liberta’

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(askanews) – Roma, 17 ott – ”Oggi e’ una bella giornata per ilgiornalismo e, soprattutto, per la liberta’. Anche se inritardo rispetto ai 100 giorni che ci eravamo dati a Panoramacome termine per veder approvata la riforma della legge sulladiffamazione a mezzo stampa saluto con grande soddisfazioneil voto della Camera dei deputati che abolisce il carcere peri giornalisti”. Lo afferma in una nota il direttore delsettimanale ‘Panorama’, Giorgio Mule’, il quale prosegue:”La nostra campagna – condotta, salvo alcune lodevolieccezioni, in beata solitudine – era iniziata dopo lasentenza che nel maggio scorso condannava in primo grado ungiornalista e un collaboratore di Panorama a un anno direclusione per diffamazione e il direttore a otto mesi direclusione per omesso controllo. ”E’ bene ricordare che ne’ al giornalista, AndreaMarcenaro, ne’ a me il giudice ritenne di concedere lasospensione condizionale della pena – spiega Mule’ – A questasentenza se ne aggiunse un’altra a luglio nei miei confronti,emessa sempre a Milano, di ulteriore condanna a otto mesi direclusione senza sospensione condizionale della pena e sempreper omesso controllo. In entrambi i processi a sporgerequerela erano stati magistrati”.

”Con sedici mesi di reclusione sulle spalle decisi di nonpresentare Appello – e conseguentemente di far diveniredefinitiva e dunque esecutiva la sentenza – se il Parlamentonon avesse riformato una legge antistorica, di chiaro stampoliberticida e piu’ volte censurata dalla Corte Europea deiDiritti dell’Uomo. Solo oggi, dunque, i miei avvocati hannodepositato i motivi di Appello in contemporanea con il votodel Parlamento e a pochissimi giorni dalla scadenza deitermini”. ”Sarei andato in carcere a testa alta e in silenzio,ribadisco, se non fosse arrivato questo importante segnaledalla Camera dei deputati – conclude il direttore di Panorama- i princi’pi non sono materia su cui e’ ammesso alcuntentennamento. Ringrazio tutti i parlamentari che, incommissione Giustizia prima e in aula poi, hanno sostenutoconvintamente questa battaglia di civilta’. Sono certo che inSenato lo stesso schieramento si ritrovera’ compatto pervotare definitivamente la legge al piu’ presto e comunqueentro il 2013. Alla fine di questo percorso l’Italia sipotra’ finalmente dire un Paese un po’ piu’ libero”.

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