Legge stabilita’: Letta, niente tagli a sanita’ e calo pressione fiscale

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(askanews) – Roma, 15 ott – ”Non ci sono tagli alla sanita’ in questi tre anni. Lo dico ai cittadini perche’ in questi giorni si e’ raccontato tutto il contrario”. Lo afferma il premier Enrico Letta, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Cdm che ha approvato la legge di stabilita’. Nessun taglio alla sanita’, dunque, per il triennio 2014-2016. Secondo quanto si apprende, la legge di Stabilita’ avrebbe inizialmente previsto un taglio di 2,6 miliardi, ma durante il Consiglio dei ministri il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, avrebbe sottolineato che una simile sottrazione avrebbe compromesso il funzionamento dei servizi sanitari in almeno 15 regioni. La norma sara’ sostituita con il taglio ad altri capitoli di spesa. ”La legge di stabilita’ per forza di cose sara’ fatta in due tempi: oggi e in Parlamento, dove aggiustamenti ulteriori dovranno essere messi a punto”, aggiunge Letta, spiegando che ”abbiamo interrotto il Cdm per comunicare l’impianto generale della legge”. ”Abbiamo rispettato i tempi e la data 15 del ottobre, benche’ le tensioni politiche che ci sono state nel mese di settembre hanno reso non semplicissimo il nostro lavoro”. ”Non c’e’ pressione fiscale su cittadini e imprese, anzi – assicura il premier -, diminuisce”. E nel complesso ”la manovra vale 11,5 miliardi per il 2014”. Infatti ”la pressione fiscale passera’ in tre anni dal 44,3% al 43,3%”, ha proseguito.  In particolare, e’ in arrivo una ”riduzione di tasse per le imprese di 5,6 miliardi, con una curva crescente nell’arco dei tre anni”. Per i lavoratori invece il governo mette sul piatto 5 miliardi sempre destinati all’alleggerimento delle tasse. E tra gli interventi per imprese e lavoratori, ”c’e’ anche un incentivo per il passaggio dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato”’.    ”Lasciamo al Parlamento e alle parti sociali il modo migliore” per allocare il taglio delle tasse per lavoratori e imprese. A questo punto Letta ha sottolineato che che la modalita’ ”dipende dalla discussione del Parlamento e dalle idee delle parti sociali”. Sara’ centrato, ha assicurato il premier, l’obiettivo del deficit al 2,5% nel 2014. ”Sono soddisfatto del lavoro che si e’ fatto in questo periodo – ha concluso -, un passo significativo nella giusta direzione. Il nostro Paese inizia a guardare al futuro senza avere delle leggi di stabilita’ che sono delle mannaie per la sanita’ e per le tasse. E’ questa la direzione dello sviluppo e della crescita” e si tratta della ”prima Legge di stabilita’ che non deve cominciare con una sforbiciata di tagli che servono per Bruxelles. E’ una manovra equilibrata”.int