Carceri: Di Pietro, no a ogni forma di indulto e amnistia

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(askanews) – Roma, 15 ott – ”Oggi ho ricevuto una lettera chesposa perfettamente il mio pensiero. Non e’ la missiva di unuomo qualunque ma del segretario generale del sindacato dipolizia penitenziaria S.PP., una persona che conosce bene larealta’ carceraria e che ha voluto rappresentarmi le istanzedegli operatori del settore”. Lo scrive in un post sul suoblog il Presidente dell’Italia dei Valori, Antonio DiPietro.

”Sono d’accordo con lui – aggiunge Di Pietro – l’amnistiae l’indulto non risolvono un problema strutturale, comequello del sovraffollamento delle carceri, ne’ le conseguenticondizioni inumane in cui vivono i detenuti e in cui lavorala polizia penitenziaria. Questi provvedimenti sarebbero solodelle soluzioni tampone, e la prova e’ data dall’ultimo attodi clemenza varato appena pochi anni fa: nel 2006. In questianni nulla e’ stato fatto per arginare il problema: nessunastruttura nuova realmente funzionante, ne’ il completamentodei lavori delle carceri non ancora pronte e neanchel’utilizzo di quelle dismesse, per non parlare della mancatadepenalizzazione dei reati minori, ossia di quelli che nonsono ad alto allarme sociale. Purtroppo nulla di questoabbiamo visto sotto il sole. La verita’, infatti, e’ un’altraed e’ che, come al solito, tanto rumore viene fatto non perrisolvere il dramma di queste persone, ma solo per salvare lapelle dei politici. E non mi riferisco solo a Berlusconi, maa tutti coloro che in questi anni si sono macchiati di reaticontro la pubblica amministrazione”. ”E sappiamo – prosegue Di Pietro – che tra scandali delleRegioni e quant’altro la platea in questo periodo pullula. Infondo anche nel 2006 fini’ cosi’, dall’atto di clemenza versoi poveri Cristi si passo’ all’impunita’ per i soliti noti.

Con la scusa di avere il supporto dei due terzi, le Camereallargarono le maglie includendo anche i reati contro lapubblica amministrazione. Non vogliamo che la storia siripeta, non vogliamo l’impunita’ dei potenti che hannomaggiori responsabilita’ visto che sono chiamati a gestire lacosa pubblica”. ”Per questo ribadisco: no ad ogni forma diindulto e di amnistia, comunque le si voglia giustificare”,conclude Di Pietro.

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